Interviste
ELLYNORA: la rabbia nascosta del pop
Ellynora è la cantautrice pop che non ti aspetti: dietro canzoni orecchiabili, che paiono adatte a tutti, si nascondono testi diretti, crudi e basati nell’attualità. Relazioni tossiche con persone e cose e parità di genere sono solo due esempi dei temi di cui tratta Ellynora, che ha appena pubblicato il suo singolo, Mayday. Classe 1994, Ellynora si è trasferita negli Stati Uniti a 19 anni e ora vive fra gli USA e l’Italia, si è esibita sul palco del Concerto del Primo Maggio e canta in italiano, inglese e spagnolo. Ha lanciato l’hashtag #girlscandoanything, con cui lavora sul tema dell’empowerment femminile.
Prima di tutto, mi piace un sacco il fatto che nella relazione tossica includi anche la dipendenza da qualcosa, non solo da qualcuno. Nel senso: sappiamo tutti che bere una bottiglia di vino a sera non è l’ideale, eppure serve da cerotto per altre problematiche. Come mai hai deciso di affrontare una tematica del genere?
Dai miei 18 anni in poi per un periodo anche abbastanza lungo della mia vita ho attratto a me ed ero attratta da individui insani. Ho vissuto relazioni tossiche, malate e spesso anche pericolose ma la presa di coscienza è avvenuta più o meno un anno fa, quando ho iniziato un percorso di terapia che mi ha portata a riconoscere certi meccanismi inconsci che avevo creato io in giovane età per autopunirmi. Ho imparato da poco a perdonarmi e faccio ancora fatica. Questo è il motivo per cui è nato questo pezzo. “Mayday” rappresenta la forza e la capacità di chiedere aiuto.
A 19 anni sei partita per gli Stati Uniti, ma poi sei tornata. Ecco, la domanda che mi scappa di bocca e che faccio a tutti quelli che tornano. Ma come mai? Perchè sei tornata? (a volte chiedo anche “ma chi te l’ha fatto fare”, ma non si sa mai)
In realtà non sono mai tornata totalmente perché continuo a vivere tra gli Stati Uniti e l’Italia. Adesso rispetto a prima passo più tempo in Italia, perché mi sono dedicata anche al mio progetto in lingua italiana al quale tengo molto, perché sono molto legata alle mie radici. Lo dico anche nelle mie canzoni, sono una zingarella che ama viaggiare.
La tua musica è orecchiabile, adatta ad un pubblico ampio, ma I testi no. I testi sono un bel pugno in pancia. Credo sia il mix giusto per raggiungere più persone possibili trattando tematiche che devono essere trattate. Lo fai intenzionalmente o ti esce così, di natura?
Diciamo che ho un caratteraccio e che a volte sono troppo diretta nella vita, sto imparando ad essere più “delicata”. Ma nella musica non ho minimamente intenzione di cambiare perché è il mio modo di parlare e di comunicare le cose come le sento, cioè in maniera schietta e a volte cruda.
So che segui l’hashtag #girlscanoanything, e che ha avuto un certo seguito. Ci sono storie che ti hanno particolarmente colpito di cui sei venuta a conoscenza tramite questa campagna? E come risponderesti a chi dice che lottare per I diritti delle donne in Italia ormai non ha più senso, perchè siamo già pari con gli uomini?
La società sta cambiando ma siamo ancora anni luce dal liberarci di certi stereotipi e dall’idea dell’Uomo Macho. È un discorso molto complesso e delicato, ma credo che il sessismo sia fortemente radicato all’interno delle menti sia di uomini che donne. Molti non se ne rendono neanche conto. Io stessa ho fatto un enorme lavoro di introspezione che continuo ogni giorno a fare perché è facile cadere all’interno di pensieri dettati da “un’educazione” radicata piena di ruoli e stereotipi. Il mio consiglio è quello di farsi tante, tantissime domande perché è facile puntare il dito verso il prossimo ma la realtà è che possiamo migliorare noi stessi ed avere sempre più le idee chiare. Credo che solo così possiamo veramente aiutare anche gli altri a “diseducarsi” da certi schemi. Nel Pratico il mio team è quasi interamente femminile. Credo che noi donne dobbiamo scalciare per farci spazio in un’industria prevalentemente maschile, aiutando altre donne a trovare posto. La verità è che nella nostra società le donne con una personalità forte sono ingestibili e sono un fastidio. Questo deve finire una volta e per tutte.
Ultima domanda, tecnica: come hai deciso di far sentire al pubblico la tua musica? Ci sono futuri concerti in vista?
Sono da poco tornata da Lisbona dove ho suonato al MIL LISBON Festival showcase ed a fine ottobre sarò a Milano. Oltre a questo, il mio obbiettivo è quello di pubblicare un singolo ogni mese e mezzo/ due. Adesso che le cose si stanno un po’ sbloccando ho in progetto di tornare a viaggiare e dedicarmi ad entrambi i miei progetti. Sia in lingua italiana/spagnola che quello in lingua inglese negli Stati Uniti.