Interviste
Mombao, la musica popolare ha cambiato faccia partendo da X-Factor 2021
I Mombao sono apparsi sul palco di X-Factor dutante la terza puntata delle audizioni, andata in onda giovedì 30 settembre: con Toi Pa si sono portati a casa quattro si, ma questa è solo una parentesi. Formati infatti da Damon Arabsolgar (Pashmak) e Anselmo Luisi (Le luci della centrale elettrica), i Mombao hanno alle spalle musica, teatro e residenze artistiche (la stessa Toi Pa è un canto popolare bielorusso che hanno imparato, e reinterpretato, ad un laboratorio del Teatro Valdoca da Lucia Palladino ed Elena Griggio).
Mombao è un progetto fortemente radicato nella musica popolare, con concerti in cui I due performer-musicisti suonano circondati dal pubblico, coperti di trucco che li avvicina che a qualche creatura mitologica. Hanno già suonato in tutta Italia, in Marocco, nei Balcani, e in Germania.
Prima cosa: è una mia impressione o da un paio d’anni, finalmente, anche in TV arriva gente che suona cose fighe e non più solo chitarre acustiche da falò? A me pare che finalmente tutti stiano iniziando ad apprezzare più stili musicali e sperimentazione invece di appiattirsi sulla solita roba da classifica. Che ne pensate? E come mai avete pensato a X Factor per portare fuori la vostra musica?
Soprattutto negli ultimi anni sembra che X Factor abbia dato più spazio a band e progetti meno canonicamente “mainstream”, basti pensare che un progetto performativo e sperimentale come quello di Naip l’anno scorso sia arrivato in finale. Bisogna considerare questo: X Factor 2021 è alla sua quindicesima edizione, per cui per forza di cose è un format che nel corso del tempo ha dovuto rinnovarsi e trovare linfa vitale in altre direzioni e in vie meno battute. Non credo si tratti necessariamente di una direzione “migliore” o “più sana”; è semplicemente una direzione diversa. Ma è bello che in questa direzione si dia spazio a delle sonorità che qualche anno fa avrebbero fatto più fatica a raggiungere una platea nazionale.
Negli ultimi anni ci abbiamo pensato più volte se avrebbe avuto senso per noi partecipare ad un programma televisivo di questo calibro: quel che facciamo è una via di mezzo tra un concerto ed una performance, tra un rituale ed uno spettacolo, e proprio per questo c’è il rischio che venga frainteso. X Factor in qualche modo sta funzionando come un gigantesco amplificatore: ci ha permesso di raggiungere e farci apprezzare da persone che altrimenti non avrebbero mai avuto un’occasione di conoscerci.
Avete presentato un canto popolare bielorusso. La Bielorussia è praticamente l’ultima dittatura europea, da un punto di vista strettamente geopolitico. L’avete fatto anche per far parlare di questo, o è semplicemente un canto popolare molto fico (perché lo è, molto fico)? Ho cercato anche di scoprire di che parla la canzone, ma Google non mi ha aiutato per niente. Potete dirmelo voi, perché sono qui che mi rigiro e sono curiosa.
Toi Pa è un canto che ci è stato insegnato da Lucia Palladino ed Elena Griggio durante un laboratorio teatrale con il Teatro Valdoca al quale abbiamo partecipato. Abbiamo deciso di prenderlo e rielaborarlo per la sua forza intrinseca: non ci sono state considerazioni geopolitiche dietro a questa scelta ma piuttosto abbiamo deciso di “rubare” questa canzone per rielaborare la potenza del canto popolare, per condividere questa forza con una collettività che non ha bisogno di conoscere il significato delle parole perché trova senso in altri elementi più antichi del linguaggio. E’ proprio questa la nostra scommessa: prendiamo canzoni popolari senza considerare necessariamente solo il significato del testo per sintetizzarne gli elementi essenziali e restituirli ad una comunità temporanea. Come avviene nella musica Gnawa marocchina e in altri canti popolari, il testo originario è stato tradito e storpiato da anni di tradizione orale che ha passato confini, lingue, culture. A volte scopriamo che la stessa canzone in posti diversi ha lingue diverse e testi completamente differenti, eppure è la stessa canzone, comunica a tutti.
E’ corretto dire che non siete solo una band, ma anche una performance vivente? Avete all’attivo residenze artistiche e collaborazioni, il trucco sul palco, il teatro, anche i movimenti. Che ne pensate?
Quello che facciamo è difficile da definire. E’ un concerto, ma è anche una performance ed un rituale. Ci è sempre interessato mescolare pratiche e discipline differenti per trovare nuove vie o riscoprire delle vie dimenticate, per sperimentare modalità inusuali. Quest’estate per esempio in una residenza organizzata da Milano Mediterranea abbiamo collaborato con il collettivo Kokoschka Revival (di cui facciamo parte) per integrare dei visuals interattivi durante il nostro live. Abbiamo utilizzato le telecamere Kinect per creare degli avatar digitali delle nostre sagome che reagiscono ad alcuni input sonori modificando l’immagine. Insomma, ci piace percorrere vie nuove per vedere cosa ne possiamo ricavare.
Per noi è importante ibridare i linguaggi, creare connessioni fra mondi, la soluzione a tante questioni della contemporaneità è proprio trovare un modo di gestire la complessità, non con un unico sistema che semplifica e appiana ma imparare ad imparare, apprendere nuove pratiche, unirle ad altri percorsi e imparare a comprendere la diversità, farne dono e costruire un nuovo modo di prendersi cura di se e dell’ambiente che ci circonda, sia esso culturale, umano, vegetale, animale, ibrido, alieno, meccanico…
Domanda tecnica: porterete in giro questo progetto, sui palchi? E come? Queste nuove disposizioni ve lo permettono?
Non abbiamo mai suonato così tanto come la scorsa estate, e le abbiamo provate tutte: abbiamo suonato per strada, su palchi piccoli, su palchi grossi, senza palco con il pubblico intorno. Le nuove disposizioni per ora sembrano molto permissive, per cui in futuro siamo fiduciosi che si riuscirà a portare in giro il nostro progetto così come lo abbiamo in mente.
Prodotto da Mombao e Giacomo Carlone
Registrazione e mix di Giacomo Carlone
Master Andrea bernie de Bernardi
Coro: Francesco Sciurti, Rosa Cinelli, Lara Rodriguez, Vincenzo Parisi,
Caterina Kaj Dolci, Giada Mandelli, Luca Bocchia, Maria Bollettini, Francesco Sciurti
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