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Interviste

Caron Dimonio, il trionfo dark wave di Porno Post Mortem

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Esce, a cinque anni dall’ultimo lavoro Religio, il nuovo album dei Caron Dimonio: Porno Post Mortem. Il disco del duo sarebbe dovuto uscire nell’autunno 2020 ma l’emergenza covid ne ha posticipato la pubblicazione al mese scorso.
Porno Post Mortem è stato anticipato da due singoli: la title track e La preghiera dell’ingordo, usciti entrambi quest’anno. Questi brani, come del resto tutto l’LP, vanno a riesumare una dark wave gotica e angosciante, rinfrescata da un’acida elettronica e speziata da un tocco di vintage.

Il tema di Porno Post Mortem è quello di eros e thanatos, amore carnale e morte, introdotti già dal geniale titolo (peraltro riproposto in diverse occasioni nel disco) e turbinanti in una burrascosa coesistenza: il risultato è una fantasmagoria parossistica di dieci brani con parentesi più melodiche (Cosmo, Quinta del Sordo, La preghiera dell’ingordo) e altre più acide e inquietanti (Underworld, Porno Post Mortem, Nello strepito).

Il primo aprile porteranno il disco live al Covo Club di Bologna, in quello che sembrerà essere una black celebration (chi vuole intendere intenda): fino a quel momento, fan della dark wave fatevi avanti! Questo è pane per i vostri denti. Un disco oscuro, denso, carico di amore, passione, violenza e morte.

È uscito il vostro nuovo disco Porno Post Mortem. Intanto partiamo dal titolo stesso: appare sia come titolo dell’album che come tre pezzi distinti (Porno, Porno Post Mortem e Post Mortem). Qual è il suo significato? Che ruolo ha avuto il titolo nella realizzazione dell’album?

Giuseppe: il titolo dell’album è arrivato alla fine, finita la stesura dei testi ho realizzato che c’era questo filo conduttore: “eros e thanatos”, chiamarlo “Porno Post Mortem” mi è sembrata l’idea migliore, come titolo lo trovo più suggestivo e musicale, ne ho parlato con gli altri che hanno approvato.

Lorenzo: dopo la morte succedono molte cose. Non è raro leggere di esperienze extracorporee, anime appena trapassate che poi sono ritornate nel proprio corpo dopo averlo potuto vedere senza vita, ma sono resoconti confusi e se interroghi gli spiriti dei morti scopri che sono bugiardi esattamente come i vivi, quindi nessuno sa. Non si vede niente da qui. Volevamo un titolo violento, la carne ce lo impone.

È già uscito un videoclip per la title track: è molto particolare e sembra evidenziare la cadenza quasi clericale del testo, con sequenze che sembrano richiamare un qualche tipo di setta. Come nasce il video? Chi sono i soggetti al suo interno?

Lorenzo: Il video, per la regia di Mario D’Anelli, è stato girato a Chiapporato, borgo fantasma sull’Appennino bolognese, proprio al confine fra Emilia e Toscana. A Chiapporato incontrare presenze è molto più facile che da altre parti ed è un luogo dove andiamo spesso. Nelle case l’attività è sensibilmente frenetica. I protagonisti del video sono gli abitanti rimasti in paese, anzi, più che essere rimasti, direi che ci sono sempre stati.

L’altro singolo che ha anticipato Porno Post Mortem è La preghiera dell’ingordo. Di cosa parla il brano? Come si inserisce nella continuity dell’album?

Giuseppe: la tematica del testo è sull’ingordigia, sulla fame insaziabile di vita che scaturisce da un vuoto esistenziale, e che nei casi più estremi porta all’avidità, al consumo eccessivo di droghe e alcool, o al desiderio continuo di sesso. Il testo di Porno Post Mortem indaga sentimenti come la violenza, la sessualità e il sadomasochismo.

Porno Post Mortem riprende la massiccia orchestra elettronica del disco precedente Religio, in una chiave a mio avviso più vicina alla dark wave. Più incombente, più inquietante. Come mai questa angoscia? Qual è il concept dietro il disco? Cosa racconta?

Giuseppe: come risposto nella domanda precedente, con Porno Post Mortem vogliamo dare la nostra personale interpretazione della tematica “Eros e Thanatos”. I testi sono “non narrativi”, il filo conduttore che lega le canzoni dell’album sono la sessualità, l’amore e la morte. Riguardo all’angoscia credo che sia insita in noi Caron Dimonio, ognuno per i propri motivi soffre di questo “male di vivere” e ci piace esperire questo tipo di sentimenti.

Lorenzo: credo di esprimermi anche a nome degli altri se dico che questi sentimenti ci cercano da sempre. Non ci danno la caccia né ci insidiano, cercano la nostra compagnia. Perché con noi stanno molto bene.

Avete già portato o porterete frammenti dell’album live? Avete già pensato a come costruire l’esperienza dal vivo?

Giuseppe: stiamo preparando il nuovo live al Lotostudio di Ravenna, lo show è molto energico e rumoroso. Suoneremo il 1° aprile al Covo club di Bologna. Stiamo programmando altre date, ma causa COVID non sono ancora confermate.

Lorenzo: venerdì 1° aprile presentiamo “Porno Post Mortem” al Covo Club di Bologna. Non è uno scherzo. È tutto pronto, io mi sono occupato delle bare e dei fiori.

Se doveste scegliere un pezzo che, a vostro avviso, più rappresenta il senso dell’album, quale scegliereste e perché?

Giuseppe: brano più rappresentante tutti 🙂

Lorenzo: mi sento esattamente come il drone che apre il disco.

Volete dire qualcosa ai vostri ascoltatori?

Giuseppe: ascoltate Porno Post Mortem, immergetevi nel viaggio.

Lorenzo: La vostra mancanza è stata la nostra forza. La vostra presenza, ora? Il futuro è stato sigillato tutto l’Inverno sotto mezzo metro di neve.

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