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Interviste

The War and Treaty, il duo che sradica le radici del profondo sud americano per creare una musica unica

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The War and Treaty, il duo blues di Nashiville sarà a Piacenza in occasione del festival “Dal Mississipi al Po” il 26 giugno 2022 nella speciale cornice della Chiesa ed ex Convento di Santa Chiara. L’eclettico duo porterà per la prima volta in Italia il proprio sound unico, una fusione fra blues, soul e gospel. Eclettico è l’aggettivo che descrive al meglio il loro mood che prende vita da diversi generi musicali dalle radici molto profonde. La coppia che è formata da Michael Trotter Jr. e Tanya Blount-Trotter, crea incessantemente un continuo scambio di energia con il proprio pubblico, una dinamica che i due hanno portato su tantissimi palchi, condividendoli con artisti del calibro di Brandi Carlile e Jason Isbell. Si incontrano sul palco di un festival musicale e da quel momento Michael e Tanya hanno iniziato a fare musica insieme, sposandosi e formando The War And Treaty. Dopo l’EP di debutto “Down to the River” del 2017, hanno pubblicato “Healing Tide nell’agosto 2018, arrivando in seguito nella lista di Rolling Stone dei 40 migliori album country e americani del 2018. L’anno successivo arriva “Hearts Town” uno sforzo ampiamente acclamato dalla critica, che ha portato The War And Treaty ad essere nominati come Emerging Act of the Year dall’Americana Music Association. Ogni canzone mette in luce la narrazione sincera e la semplicità poetica di The War AndTreaty. Si apre con Yearning, una potente introduzione alla narrativa dell’album di amare senza limiti. Guidato da una performance vocale particolarmente sbalorditiva di Michael ma Hearts Town raggiunge una complessità di pensiero nella title track, un pezzo tentacolare e sinfonico in parte nato dall’esperienza di Michael come soldato che ha prestato servizio durante la guerra in Iraq. Con il suo arrangiamento di archi e il lavoro di chitarra a cascata, il disco trasforma questa storia personale in un sentimento universale, attestando lo straordinario potere di sollevarsi a vicenda nei momenti difficili.

Avete recentemente firmato con Universal Music Group Nashville, un traguardo importante e super meritato. Quali sono i vostri sentimenti al riguardo?

Tanya: 4 parole. I sogni si avverano.

E siete stati anche nominati per un American Award come Duo/Gruppo dell’anno. Trovo tutto questo fantastico. Vi aspettavate tutto questo?

Tanya: No, per niente. In realtà Michael stava leggendo le nomination e quando abbiamo visto il nostro nome siamo rimasti scioccati.

So che il vostro tour sarà davvero pazzesco e che toccherete così tanti Paesi in tutto il mondo. Potremo ascoltarvi il 26 giugno anche in Italia, deve essere davvero emozionante poter andare in giro per il mondo a portare e condividere la vostra musica, non credete?

Michael: Ciò che rende tutto ciò degno di nota è il fatto che possiamo andare oltre la nostra porta di casa e non solo toccare le vite altrui, ma anche le nostre.

Ho una piccola curiosità, prima il vostro nome era Trotter & Blount, poi avete deciso di cambiare il nome in quello attuale, come mai?

Tanya: Michael voleva cambiarlo. Io no e così abbiamo iniziato a litigare per la decisione di cambiare nome. Le cose si sono scaldate e io ho detto: “Calmati, non siamo in guerra e possiamo trovare un accordo”. Michael gridò: “Ecco… la guerra e il trattato”.
Michael: Per me rappresenta l’attrazione naturale della vita e delle nostre vite insieme.

Cosa significa condividere tutto, cioè condividere la vostra vita matrimoniale e la vostra passione per la musica, è difficile far andare tutto liscio?

Tanya: Per niente! È così piacevole attraversare la vita con chi ti è pari in tutto e per tutto. Facciamo tutto insieme anche quando siamo lontani.

Vi siete esibiti alla Country Music Hall of Fame and Museum in onore di Ray Charles con “You Don’t Know Me”, e siete stati incredibili. Ho letto che hai dichiarato che è stata un’esperienza extracorporea. Mi piacerebbe approfondire l’argomento, ti va?

Michael: Ho pensato tutto il giorno a WWRD, cioè a cosa avrebbe fatto Ray. Gli voglio tanto bene e so che è una cosa che avrebbe voluto vedere a suo tempo. Ricevere quella telefonata dal museo, salire su quel palco ed essere riempito dal suo spirito è una cosa che mi sorprende.

Il vostro sound è una fusione di blues, soul, gospel, country e rock. Da dove traete ispirazione?

Michael: OVUNQUE!

Per coronare questo anno fantastico, vorremmo un nuovo album, c’è già qualcosa in cantiere?

Tanya: una parola… SÌ!

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