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Interviste

Ron Gallo torna con FOREGROUND MUSIC, un vero gioiello di speranza

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È FOREGROUND MUSIC il titolo del nuovo album del cantautore statunitense Ron Gallo. A due anni dall’ultimo disco Peacemeal, Gallo mena staffilate e fendenti a diversi argomenti di grande peso nel quotidiano: maschilismo tossico, ansia verso il futuro, industria capitalista, xenofobia e razzismo

Musicalmente parlando FOREGROUND MUSIC è un mix variegato di generi musicali ed influenze, dal funk al post punk,dal rock al freaky pop. Ed è qui che risiede la vera potenza di questo disco: riesce a trattare argomenti di grande spessore e peso senza mai risultare pesante ed oscuro, tenendosi distante da toni più solenni in virtù di una scaltra ironia, un’ottimista allegria e favorendo ballad romantiche e bucoliche a scenari malinconici. Un vero gioiello di speranza che sicuramente non guasta nel periodo di incertezze ed ansie descritto nel disco.

Ron Gallo sarà in tour in Europa nei mesi di aprile e maggio: momentaneamente non sono previste date italiane, ma il calendario è in aggiornamento….

Noi incrociamo le dita, nel frattempo godetevi FOREGROUND MUSIC!

Venerdì 3 marzo è uscito il tuo nuovo album FOREGROUND MUSIC. Questo, a due anni dal tuo ultimo Peacemeal, segna il tuo ingresso nella label Kill Rock Stars. Come hai passato questi due anni? E come ti senti per questa nuova esperienza dell’etichetta discografica?

Ho passato quest’ultimo paio d’anni principalmente in una crisi esistenziale con brevi “vacanze”, che potevano essere viaggi o terribili reality in tv visti dal mio divano. La crisi era un risultato dello stato del mondo in quel momento e soprattutto come l’ho vissuto, molte ansie, ripensamenti, frustrazione eccetera. Ma anche molta pace nelle piccole cose. La buona notizia è che da tutto questo è uscito un album e sono molto contento di essere parte di Kill Rock Stars, perché sono leggendari e hanno prodotto un sacco di dischi molto importanti nella mia vita.


Hai descritto così il tuo nuovo album: “come suonerebbe una crisi esistenziale se potesse anche essere divertente”. Puoi elaborare questa descrizione?

Liricamente è pesante, conflittuale, ansioso e c’è molto impegno sociale e politico, ma penso che non tutto ciò che è pesante deve per forza SUONARE oscuro. Possiamo trovare un modo di normalizzarlo e passarcela comunque bene, magari anche farci una risata confrontandoci con tutta l’oscurità e lo stress della vita nel 2023. Penso che sia più semplice vederla in questo modo.

FOREGROUND MUSIC è stato anticipato da cinque singoli, e l’ultimo (nonché primo del 2023) è AT LEAST I’M DANCING. Queste canzoni sono punk, molto dinamiche, tranne una che mi ha colto di sospresa: YUCCA VALLEY MARSHALLS. Una ballad romantica che parla di… un grande magazzino in California? Come ti è venuta l’idea per questa canzone?

Ho fatto un viaggio da solo sulla costa ovest un paio d’anni fa. Fino a Los Angeles senza piani, senza amici, nulla, solo a vagabondare. Ho scoperto abbastanza in fretta che LA è un posto abbastanza solitario per gli outsider. Quindi un giorno ho guidato fino a Joshua Tree e mi sentivo tipo “COSA STO FACENDO QUI DA SOLO?”, poi ho visto un Marshalls appunto e mi ha ricordato casa, sono entrato e mi sono sentito stranamente a mio agio. Quindi ci ho scritto un pezzo.

Non propriamente legato alla musica, ma c’è un chiaro (e a mio avviso gradevole) pattern arancione che circonda il tuo ultimo lavoro. C’è una ragione dietro questa scelta?

L’arancione è il miglior colore. Sempre stato il mio preferito. Ho pitturato tutto lo studio d’arancione prima di registrare. Oltre a questo molto a livello estetico dell’album è ispirato da ciò che mi circonda che sono normalmente siti di costruzione nel mio vicinato: barriere arancioni, coni, nastro d’isolamento, ovunque tu guardi. Normalmente è roba piuttosto brutta ma è anche del mio colore preferito, quindi ci ho fatto il callo. Credo che l’arancione aggiunga un senso di urgenza. È inevitabile.


Verrai in Europa per un tour a maggio e aprile, e per il momento ancora nessuna data in Italia. Hai in programma di passare di qua per il tour?

Sì! Ci stiamo lavorando. Non so quando ma succederà di sicuro.


Parlando di concerti live: cosa dovrebbe aspettarsi qualcuno che non ti ha mai visto dal vivo da un tuo concerto?

Probabilmente di aspettarsi l’inaspettato, ahahah! C’è molta spontaneità nei nostri show. Sono intensi. Molta energia, rumore, stranezze e magari qualche parte comica che normalmente confonde le persone. Ma tendenzialmente molta intensità. So che per noi è catartico.


Vorresti dire qualcosa ai tuoi fan?

C’è qualcuno lì?! Grazie per aver ascoltato l’album e per tutti gli spettacoli, se vi piace condividetelo, parlatene; è ciò che tira avanti tutta la baracca.

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