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Editoriali

Festival di Sanremo 2024 – Seconda serata

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Prontissima e freschissima come una rosa (del deserto) per la seconda serata del Festival di Sanremo 2024, dopo un power-nap di mezzo’ora perché raga c’ho un’età e un lavoro e non posso reggere quattro ore di sonno a notte senza finire in rianimazione. La seconda serata parte con Amadeus insieme a Fiorello fuori all’Ariston, per la gioia di noi Fiorellers dai tempi del Karaoke. Spiegone dei cantanti che presenteranno i cantanti, una nuova trovata di Ama che trovo molto interessante. “Posso dire minchia?” ma certo Fiore, sentiti libero come se non fossi in prima serata Rai! Sul palco invece ci troviamo il nonno di Angelina Mango che si è perso. Ah no, è il famosissimo nonno di Viva Rai2, per chi non lo sapesse perché alle 7am non può accendere la TV perché purtroppo lavora (come me).

Questa sera ad esibirsi sono solo metà degli artisti e noi preghiamo Nostro Signore Amadeus che non si faccia anche stasera Capodanno, ma so già che mi sto illudendo da sola come quando nel 2016 ero al Festival di Sanremo e pensavo che un giorno l’avrei condotto io. Partiamo subito con Ghali che presenta Fred De Palma indossando i vestiti del servizio civile che svolge quotidianamente per rendere le strade pulite, Ghali sempre impegnatissimo per il sociale e non solo con le sue canzoni. “Il Cielo Non Ci Vuole” ascoltata ad un orario umano diventa tutt’altra canzone rispetto al primo ascolto, Fred si prende il palco e lo regge bene. “Pieni di rimpianti fino all’overdose” già rubata per la caption del prossimo selfie su Instagram.

La Sad con i frac palesemente rubati ai musicisti dell’orchestra ma con la faccia di Amadeus sulla schiena vincono tutto il mio amore, la me quattordicenne con le ciocche dei capelli viola e i teschi sulle maglie avrebbe apprezzato moltissimo. Presentano Renga e Nek, per la gioia delle signore in platea che ho visto sistemarsi sulla sedia tutte agitate. C’è un momento in cui capisci di essere verso la menopausa ed è quando vorresti loro due sul podio, per fortuna per me questo momento è ancora lontano, ma vi tengo aggiornati.

Stasera al Festival di Sanremo 2024 ci viene svelata anche la mascotte ufficiale delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, rappresentata da due dolcissimi ermellini, che tra l’altro sono anche quelli che durante il Festival dell’anno scorso avevo votato, mi sento fiera di aver dato il mio contributo per lo sport e ora siamo a posto con l’attività fisica per i prossimi cinque anni! Era il 1994 quando Giorgia esordiva su questo stesso palco con una canzone senza tempo come “E Poi”, che ogni volta che la canta non si può non pensare che questa donna sia una divinità con la voce di un angelo; questa canzone ha trent’anni ma vincerebbe anche il Festival di Sanremo 2024 a mani basse. Standing ovation per Giorgia, meritatissima ma ricordiamo che l’anno scorso non l’avete nemmeno fatta arrivare in Top 5, io non dimentico!

Mr. Rain presenta Alfa che vuole sbancare al Fantasanremo portandosi dietro la scopa, mannaggia che non c’è l’ho in squadra! Ma poi parte “Vai!” e mi dimentico del Fantasanremo perché mi ritrovo mentalmente ad un aperitivo in spiaggia a fine luglio.

A me sinceramente questa canzone piace, “il cielo sarà il limite” altra frase per la caption di un post su Instagram, con l’hashtag #travel e #sheisnotlost, immancabili per una vera trsvelblogger wannabe. Diodato che ieri era total white e oggi total black perché il suo stilista ha palesemente la vista dei conigli in bianco e nero, presenta Dargen D’Amico che con la sua “Onda Alta” mi fa venire voglia di fare serata con lui al Bar Balanzone di Bologna – che scopro ora non esistere più, sono devastata – dopo l’esame di Storia Della Musica del Seicento per poi finire ubriachi in Piazza Verdi! Conclude ritornando su quanto detto ieri ed aggiunge che “nella vita ha fatto tanti errori, anche gravi, ma non si è mai avvicinato alla politica”. Un grande! Ora me li immagino lui e a Diodato che si organizzano per rifondare le BR da dietro le quinte.

Rose Villain vestita da bomboniera equosolidale presenta Il Volo che per par condicio dovevano presentarsi con vestiti punk come quelli de La Sad ieri. Oddio, già canto “Capolavoro”, come ho fatto ad impararla contro la mia volontà? Questa cosa mi lascia sinceramente basita.

I BNKR44 che sembrano la squadra di basket delle medie, presentano Gazzelle a cui non frega niente di essere sul palco più importante di Italia, lui non rinuncia alla sua felpa marrone e ai suoi occhiali, è tutto molto indie. Finalmente si lascia alle spalle il panico che quel palco inevitabilmente provoca e ora sì che posso inserire “Tutto Qui” nella mia playlist di quando ho il mal d’amore e mi manca persino il bambino che mi dava i bacini al lido di Milano Marittima.

Applausone per Giovanni Allevi che non riesce più a suonare da due anni a causa del mieloma multiplo che l’ha colpito, e non suonare per un musicista equivale ad essere quasi morto. “I numeri non contano, perché ognuno di noi è unico, irripetibile e a suo modo infinito”, chissà se è vera la storia che le lacrime levigano la pelle, perché ora dovrei avere la pelle di alabastro dei vampiri di Twilight per quanto mi ha fatto commuovere. Il brano che suona si chiama “Tomorrow” affinché domani ci sia per tutti un giorno più bello. Grazie Giovanni, bisognerebbe ridimensionare i problemi stupidi che ci affliggono sentendo storie del genere.

Sono le 22.22 ed hanno già cantato sei dei quindici cantanti in gara, abbiamo improvvisamente preso il ritmo dell’Eurovision Song Contest o Ama ci sta solo illudendendo? Ah ecco, prima la gag degli amici di Poltrone&Sofà e ora parte la più grande e scatenata balera di Italia con ben due orchestre, una che rappresenta la tradizione e l’altra la contemporaneità; tutti in pista a ballare “Romagna Mia”! Anche quest’anno è arrivato il momento in cui ci chiediamo che cosa stia succedendo sul palco, poi lo accettiamo con rassegnazione e balliamo.

I Santi Francesi presentano Emma che stasera sceglie un abito infelice, ma la canzone resta tra le migliori in gara a mio dire. L’inciso di “Apnea” è una citazione ai Ricchi E Poveri negli Anni 80, ma meglio; è impossibile non canticchiare già questa canzone e ballarla con la tazza di tè arancia e cannella in mano cercando di non ustionarsi. 

Ad esibirsi sul Suzuki Stage in Piazza Colombo durante il Festival di Sanremo 2024 c’è Rosa Chemical, stranamente sobrio e compito e ci sorprende per questo, ma con “Made In Italy” ci fa ballare ancora dopo un anno, o almeno fa ballare me, perché il pubblico in Piazza Colombo sembra un cartonato. Amici tutto bene? Siete a Sanremo, mostrate un po’ di entusiasmo, su! Alessandra Amoroso, bellissima, elegantissima e con una pettinatura ed un abito stupendi presenta Mahmood con una jumpsuit elegante che vorrei anche io, ma che a lui sta meglio con quel fisico da adone. Un appunto su “Tuta Gold”: stamattina tutti la cantavano già, la sentivo attraverso gli auricolari degli altri nella affollatissima metro del mattino o canticchiata dai miei colleghi al lavoro, quindi attenzione che un altro podio non è da escludere per Alessandro.

Il Tre in total look da Febo de Il Gobbo Di Notre Dame presenta Big Mama, a sua volta cosplayer di Frollo ma anche dei Sans Culottes, volendo restare a Parigi. La canzone non è male, ma forse non di quelle che ci resteranno particolarmente impresse una volta che la kermesse sarà finita. Ed ora il momento di ballare You’re The One That I Want indossando una tuta di pelle insieme a John Travolta. Amadeus impazzito, super fan, con gli occhi che gli brillano come una Directioner qualunque al concerto di Harry Styles. Ho adorato questo momento completamente nonsense che culmina con Fiorello ed Amadeus che fanno ballare il Ballo Del Qua Qua a John Travolta, sicuramente tra i momenti più alti ma anche più cringe della storia della Rai. Quanti anni di analisi dovrà fare Travolta dopo questo momento? Ai posteri l’ardua sentenza.

Ho cantato vittoria troppo presso per la velocità di esibizione dei cantanti in gara e infatti, non contenti di John Travolta, si passa sulla Costa Smeralda a ballare con Bob Sinclar che tra le varie hit suona “Love Generation” facendomi tornare adolescente quando andavo al Diva con la mia migliore amica [NdR: la discoteca a Napoli che faceva il pre-serata per i minorenni].

Angelina Mango, look Monella Vagabonda palesemente, presenta i The Kolors e ora si continua a ballare in piedi sul divano, come se fossi giovane! E invece… Medley di Giorgia giusto per intimorire gli altri cinque cantanti in gara perché non c’è proprio paragone, lei è un livello superiore. Che cantante pazzesca, ma anche che canzoni meravigliose che nessuno potrà mai ripetere.

Fiorella Mannoia splendida, si inchina a Giorgia come se non fossero entrambe due artiste monumentali, due donne stupende; presenta Geolier che, mi spiace dirlo, ha portato forse l’unica canzone che non riesco a riascoltare nemmeno in streaming, però ammiro la pronuncia perfetta che ha la Mannoia del napoletano, pronuncia che io che ho vissuto i miei primi diciotto anni a Napoli non ho mai avuto. Le nuove parole dell’amore portate sul palco dai ragazzi del cast di Mare Fuori che mi danno man forte nel dimostrare che non necessariamente i napoletani debbano parlare con un accento fortissimo, grazie ragazzi. “Amare a volte può voler dire accettare che le persone siano felici anche senza di te”, momento importantissimo perché ancora troppe volte si muore per qualcosa che viene definito amore ma che non lo è affatto. 

Ormai la sigla è un inno nazionale al pari di “parapapapapara parapapapapara perché Sanremo è Sanremo”. Torniamo alla gara con Sangiovanni che anche stasera sembra che preferirebbe essere ovunque tranne lì e che presenta Loredana Bertè, la signora ha settantatré anni e delle gambe che io da trentenne mi posso solo sognare. Ma non solo di gambe si può parlare a Sanremo e infatti stasera ingrana molto meglio su quel palco e si riprende tutto quello che è suo. La canzone, se l’avesse portatà nel suo periodo aureo, probabilmente avrebbe vinto! Ma chissà che non arrivi il Premio della Critica “Mia Martini”, che meriterebbe più di tutti e vista la seconda standing ovation, non la vedo una possibilità così remota.

Premio ai sessant’anni di carriera “città di Sanremo” all’architetto Gaetano Castelli che ha realizzato ben ventidue scenografie del Festival e che viene premiato dalla figlia, momento tenerezza ma anche “voglio il mio papà”! Maninni presenta la mia protetta, la regina delle rosse, l’unica e sola Annalisa! Incredibile come al terzo ascolto “Sinceramente” sembri già una hit al pari di “Bellissima” e “Ho Visto Lei Che Bacia Lui (Mon Amour)”. E poi “Sinceramente tua”, la frase che abbiamo pensato tutte di scrivere sulla fiancata dell’auto del tipo che ci ha ghostate, possibilmente con un cacciavite.

I Ricchi E Poveri che sembrano usciti dal Museo Egizio di Torino – e non come visitatori – presentano il quattordicesimo cantante in gara che è Irama, che ha perso palesemente una scommessa con qualche amico da ubriaco e non si farà lo shampoo per il prossimo mese, ma lui ci fa dimenticare dei suoi capelli unti con la sua voce potente ed una canzone che, conoscendo il soggetto, si posizionerà abbastanza alta in classifica. I Negramaro presentano l’ultima cantante in gara al Festival di Sanremo 2024, Clara, che da quando ha cantato per prima ieri sera a stasera che è l’ultima, ha fatto in tempo a girare un’altra stagione di Mare Fuori. La canzone c’è, lei si presenta elegantissima sul palco e onestamente per me è un sì.

Continuiamo con Gassman che presenta il film Califano non sorprendendo nessuno che sia finito a fare l’attore seguendo le fortunate orme del papà e del nonno, bravo a cantare ma forse addirittura più bravo a recitare. La classifica di stasera sarà il risultato del voto delle radio italiane e del televoto e mi lascia alquanto perplessa e non in modo positivo – a mio parere – per le prima due posizioni: se questa fosse la classifica dell’ultima sera, potrei lanciare gli spartiti come l’orchestra nel 2010! E dando la linea all’Aristonello, io cedo finalmente ai flirt di Morfeo, ma solo per poche ore e poi domani, sempre pronti ed attivi per la Settimana Santa. 

Testo di Helda Tassi

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