Connect with us

Editoriali

Mötley Crüe, Dogs Of War: band a fine corsa o nuova direzione?

Published

on

foto dei motley crue con la nuova formazione con john 5

Premessa numero uno: ho gli stessi anni di “Dr. Feelgood”, che insieme a “Shout At The Devil” e “Girls, Girls, Girls” compone il trittico più distintivo, meglio riuscito e, parlando di glam/hard rock, più incisivo dei Mötley Crüe.

Premessa numero 2: nonostante nei loro anni di gloria io non fossi neanche nell’immaginazione dei miei genitori, mi sono innamorata del suono graffiante della band di Los Angeles, fino a farmi tatuare con orgoglio l’autografo fattomi da Nikki Sixx.

Queste doverose premesse, di cui fregherà poco o nulla al pubblico, ho scelto di inserirle giusto per qualificarmi come fan che, come ogni volta che esce qualcosa dei propri beniamini, si carica di entusiasmo e spara a mille il volume in cuffia.

Fatta questa breve introduzione, è uscito oggi “Dogs Of War”, singolo dei Mötley Crüe che stabilisce definitivamente la permanenza di John 5 all’interno della band.

Che dire? Seppur apprezzo moltissimo la qualità e la tecnica di John 5, questo singolo non è altro che un suo lavoro con in aggiunta la voce di Vince Neil, non nel pieno della sua forma.

Il suono graffiante delle chitarre di Mick Mars, la cui dipartita/cacciata dalla band è tristemente nota alle cronache, rimane un triste ricordo e il fatto che il brano sia digiuno di questo tratto identitario che ha caratterizzato la band per quasi 40 anni, ne sancisce una banalizzazione compositiva.

Da fan, da persona che ha assistito più volte ad un live dei Mötley Crüe e che a tempo perso ama riascoltarli anche su vinili datati, mi chiedo quanto sia utile proseguire una carriera musicale sotto questo nome tenendo conto che John 5 è sì un eccellente chitarrista ma, come è evidente fin dalle prime note del pezzo, ha una formazione ed un background puramente metal e, senza volerci girare troppo intorno, la voce di Vince Neil è arrivata ben oltre il limite.

E’ veramente necessario overprodurre e spingere al massimo una voce che non esiste più? Perché illudere i fan, creando un prodotto artefatto?

Se siete in astinenza di un pezzo metal dalle linea di chitarra arroganti, sicuramente “Dogs Of War” può avere senso, ma non abbiate alcuna pretesa sul cantato, che di fatto rovina il tutto, e non andate alla ricerca dei Mötley Crüe dei tempi che furono.

Testo di Francesca Carbone

Continue Reading

DISCHI