Abiku – La vita segreta

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Sono passati due anni da quell’esordio promettente che fu “Technicolor” per poter ascoltare una nuova produzione targata Abiku. “La vita segreta” è il loro nuovo lavoro pubblicato per la neonata Sherpa Records.
Due anni sono il tempo necessario per produrre un prodotto di livello, soprattutto quando ci si impone di farlo con le proprie forze perché, anche in questo caso, l’intero lavoro è scritto, prodotto, registrato e mixato dalla band. Edoardo Lenzi, oltre a regalare con le sue tastiere atmosfere eleganti a tutto il disco, ha curato insieme a Giacomo Amaddii Barbagli (cantante e chitarrista) la produzione, il mix, e la regia del loro video “(Dammi una mano) Pakistan.”

Facciamo un passo indietro, ai tempi di “Technicolor“, debutto passato fin troppo sottotono per il valore reale e in prospettiva di una band che anche dal vivo è in grado di dimostrare di avere tutto un altro passo rispetto alla media delle band emergenti italiane. Un po’ vittime forse dell’ondata shoegaze/dream-pop a cui loro certamente ammiccano ma nella quale, alla fine, ci si ritrovano ben poco.
La loro reale fonte cui attingere è il cantautorato pop italiano anni ’60 e lo dimostrano in questo nuovo lavoro in cui pur non trascurando il piacevole alone internazionale, calcano la mano su atmosfere vintage che a differenza di altri casi, non viene utilizzato come feticcio ma citato con una estrema modernità. Un contesto sociale ben preciso quello in cui questi brani si inseriscono grazie anche soprattutto ai testi che Giacomo scrive con un gusto decisamente invidiabile, vero valore aggiunto a tutta l’opera.

Da segnalare soprattutto i due singoli, “(Dammi una mano) Pakistan” e “Qui non succede mai niente”, inno per chi come gli Abiku cresce nella provincia italiana e si affanna per creare qualcosa di valido.
Loro ci sono riusciti grazie a pezzi pop dal gusto retrò che ti si appiccicano addosso e ti ronzano in testa per giorni. Merito dei testi certamente e degli arrangiamenti in cui tastiere vintage e sintetizzatori analogici abbelliscono con un gusto e una ricercatezza invidiabile un prodotto degno di entrare certamente tra I migliori album italiani di questo 2014.

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