Chi si aspetta svolte stilistiche dai Danko Jones non conosce la storia del terzetto canadese: la band, capitanata dal cantante / chitarrista che dà il nome al gruppo, è uno degli esempi più incorruttibili di come fare rock and roll nel Terzo Millennio. Li puoi vedere fare pezzi più tirati, brani più cadenzati, flirtare con l’hardcore punk d’annata, ma la matrice del power trio la riconosci lontana un chilometro.
“Fire Music” arriva a tre anni di distanza da “Rock And Roll Is Black And Blue” e l’unica differenza con gli altri lavori resta sempre la stessa: il batterista. Questa volta è il turno di Rich Knox, che non porta nulla di personale ma quello stile quadrato che serve ad un power trio che fa del tiro un’arma letale.
Dobbiamo trovare un difetto a questo “Fire Music”? Non è facile trovarne, ma se proprio bisogna scovarne uno è la voce di Danko Jones, mai come in passato troppo simile a quella di James Hetfield, soprattutto nei primi brani. Ma, diciamolo sottovoce.. è per caso un difetto?