Intervista Dardust, dieci domande all’autore di “7”

 intervista-dardust-2015-dieci-domande

E’ uscito lo scorso 3 marzo per INRI/Universal “7”, l’album di debutto di Dardust, nome d’arte dietro al quale si nasconde il musicista Dario Faini. Un concept album che, viaggiando tra sonorità che ricordano le metropoli di Londra e Berlino, porta anche in Italia il fenomeno della musica neo-classica, movimento che riscuote successo già da diversi anni nell’Europa Settentrionale.

In occasione della pubblicazione del lavoro, abbiamo contattato Dardust per farsi conoscere meglio agli ascoltatori rispondendo a dieci semplici domande.

I tuoi tre dischi preferiti di sempre

“Heroes” di David Bowie. “Songs of Faith and Devotion” dei Depeche Mode. “Untitled” dei Sigur Ros.
Se ce ne fosse stato un quarto avrei messo “Kid A” dei Radiohead. Se ce ne fosse stato un quinto avrei messo “Faith” dei Cure. E così via dicendo. Ma è una domanda difficilissima. Ne ho almeno 100 di preferiti di sempre.

I tuoi tre artisti / gruppi preferiti di sempre

David Bowie, Sigur Ros, The Cure.

Il primo concerto al quale hai assistito
Spandau Ballet allo stadio Ballarin di San Benedetto del Tronto.
8 anni ed ero sul prato con mia madre e mia sorella. Quando si sono spente le luci e 10 mila ragazze hanno iniziato a urlare isteriche per me è stato uno shock. Uno shock bello.

Il migliore concerto al quale hai assistito

Forse i Cure al Palalottomatica nel 2000 per il “Dream Tour”.

Il miglior concerto che hai suonato

L’ultimo alla “Miniera delle Arti” di Ascoli Piceno per il lancio di “7”.

Il peggiore concerto da te suonato

2001 al BarFly di Ancona con gli Elettrodust. Un disastro…. credo.

Il più importante momento della tua carriera di musicista

Non saprei davvero. Troppo difficile. Spero che dovrà ancora arrivare. La prima cosa che mi è venuta in mente è stato il saggio di Quinto Anno di pianoforte classico dove suonai L’Improvviso op.90 n.3 di Schubert. Ma non chiedermi perché.

Il punto più basso della tua carriera

Forse lo scalpo della parrucca al mio debutto teatrale di “Bella e la Bestia” quando facevo il performer al Teatro Nazionale di Milano, davanti ai miei editori, amici, parenti.

L’artista con il quale vorresti collaborare

Jonsi.

L’artista emergente sul quale scommetteresti

Tommy dei TheGiornalisti.

Lascia un commento