“Finalmente A Casa” è il terzo album, il primo in italiano, della band brianzola AIM. L’album è uscito il 10 febbraio ed è stato coprodotto dagli AIM stessi con Fabrizio Pollio (voce e leader degli IO?DRAMA). Un disco affascinante in cui non manca l’energia, circondata da un’aurea di positività, specialmente nei testi.
Abbiamo contattato Marco Fiorello, il cantante del gruppo, per fargli le nostre consuete 10 domande.
Quali sono i tuoi tre album preferiti?
Jane’s Addiction – Ritual de lo habitual
Engine Down – Engine down
Undeclinable Ambuscade – Sound city burning
I tuoi tre artisti/gruppi preferiti di sempre?
Copeland
Good Riddance
Circa Survive
Il primo concerto al quale hai assistito?
“Teste vuote, ossa rotte”, nel 1998 a Milano. Festival che aveva come headliner i Rancid preceduti dai Nofx. Che mazzate!
Il miglior concerto al quale hai assistito?
Una volta in Germania. Sicuramente il concerto più bello che io abbia mai visto è quello dei Jumbo Jet, un gruppo di miei amici tedeschi. Non ho mai visto così tanta violenza e precisione allo stesso tempo. Irripetibili!
Il tuo miglior concerto?
Ho pensato una volta di avere fatto il concerto “perfetto” ed è stato qualche anno fa a Tabor, in Repubblica Ceca, all’Orion Club. Embargo!
Il peggior show che ti ha visto protagonista?
Sicuramente quando mi è esploso l’amplificatore mentre suonavamo. Eravamo a Praga e il gruppo prima aveva fatto cadere il mio ampli da tre metri di altezza. Dopo abbiamo iniziato noi e mentre suonavo scintille da tutte le parti e ciao ciao concerto/ampli!
Il momento più importante della tua carriera di musicista?
Sicuramente viaggiare. sì. Viaggiare e conoscere persone nuove, vedere posti nuovi. è il momento più importante perchè è ciò che ti scardina la testa, cioè ti fa uscire dalla routine che a volte inconsciamente ci fossilizza. Viaggiare rimescola tutto quello che hai in testa e ti da tanti spunti o prospettive nuove sulle cose o reinterpretazioni inaspettate della tua vita quotidiana.
Il momento più duro della tua carriera?
Fare “Finalmente a casa”. I testi in italiano soprattutto mi hanno fatto soffrire. Tantissimo!
Una leggenda della musica con la quale vorresti duettare?
Con Nina Persson dei The Cardigans senza dubbio!
Il giovane artista sul quale vorresti scommettere?
La band di un mio giovane alunno, i Beware Of The Dog. Solo 14 anni e già così ispirati! Big up!