Stasera a Los Angeles verranno consegnati i Grammy e anche Bruno Mars è in corsa per qualche riconoscimento, sia come interprete sia come autore. Hawaiano, cresciuto in mezzo alla musica, Bruno Mars (nome d’arte che si è scelto Peter Gene Hernandez) è una delle ultime rivelazioni internazionali: si è fatto conoscere con un paio di colpi ben assestati alle classifiche, “Grenade” e “Just The Way You Are”, tratte dall’album “Doo-Wops & Hooligans”. Ma Bruno non si limita a cantare: scrive, produce, suona e si sente a casa ogni volta che può esibirsi. Di sé dice: “Sono solo uno che vuole cantare”. Quasi ovvio, dal momento che la musica è nel dna della sua famiglia: “Tutti cantano o suonano, e sono molto bravi”.
Ma non solo il contesto famigliare invoglia Bruno Mars a coltivare la sua vena artistica: ricca di generi musicali arrivati da tutto il mondo, anche Honolulu era indubbiamente una città eccitante per un giovane cantautore in erba. Da un lato, la casa di Bruno era piena di classici degli anni cinquanta (la passione di suo padre); dall’ altra, la città era piena di suoni tradizionali, inclusi il reggae, il rock, il folk, senza dimenticare tutti gli ultimi successi pop. “Le Hawaii in pratica si trovano al centro rispetto a una serie di paesi, per cui lì sei esposto a qualsiasi tipo di musica” spiega lui. Arriva poi il momento di andare a Los Angeles, e di diventare un produttore e autore di successo: tutta gavetta che serve anche al Bruno cantante. E così si apre un nuovo capitolo nella sua carriera.
Quando gli si chiede di descrivere la sua musica, Bruno Mars dice che “E’ difficile chiudermi in una scatola. Scrivo solo canzoni in cui credo e che sento nascere dentro di me. Non ci sono trucchi. Cerco di unire sincerità e grandi melodie. E quando canto vado fino in fondo, non ho filtri”. Così, con questa ricetta, è arrivato il successo, che Bruno commenta così: “Per me avere successo significa divertirmi facendo quello che mi piace: comporre, scrivere, cantare, esibirmi dal vivo. Voglio girare il mondo suonando, incontrare gente nuova e vederla cantare e divertirsi sotto il palco”.
Francesca Binfarè