Il report della decima edizione del Bilbao BBK Live 2015

bilbao-bbk-live-2015-report

Mentre scrivo sono lì a guardare il writsband ancora legato al mio braccio. Penso che quest’anno difficilmente lo toglierò, come difficilmente andrà via quella bella sensazione che mi ha lasciato il Bilbao BBK Live 2015. Quello che ha contraddistinto questa decima edizione del festival è sicuramente l’ampia varietà di generi musicali proposta, aspetto che ha permesso alla kermesse di registrare una delle affluenze record di ogni tempo: ben 141.000 persone suddivise in 3 giorni, dal 9 all’11 luglio 2015.

1° giorno

Prima grande band della giornata sono i Black Rebel Motorcycle Club che, avvolti dalla luce del tramonto ci danno il benvenuto su uno dei cinque palchi del festival. Giusto il tempo di attraversare la vasta area del Parco Kobetamendi che inizia il concerto dei Future Islands dove Samuel, il frontman della band, è già pronto a far scatenare tutto il pubblico sottopalco. Peccato non poter vedere tutta l’esibizione, ma nel Carpa Stage è già iniziato il live dei Triggerfinger, potentissima band belga.
Giusto il tempo di bere un kalimotxo durante il set dei Counting Crows e tutti ci prepariamo agli headliner della serata, i Mumford & Sons, in grado di creare un live perfetto grazie a una scaletta che non scontenta nessuno.

2° giorno

Me la prendo comoda e arrivo al festival giusto in tempo per vedere il bel faccino di James Bay che canta la sua famosissima “Hold Back the River”, per poi spostarmi al Main Stage, dove è l’ora dei The Jesus and Mary Chain, tra i più attesi con la loro reunion che si concretizza nella riproposizione integrale del disco “Psychocandy”, una vera delizia per i loro fan.
Ma dall’altra parte del parco, altri fan sono in trepida attesa: sono quelli degli Alt-J, che si esibiscono davanti a un pubblico decisamente diverso, composto per lo più da ragazzi inglesi, pronti a lasciarsi avvolgere completamente dal sound e dalle meravigliose luci dello show.
Giusto il tempo di riprendersi che già ci attende Ben Harper accompagnato dalla sua incredibile band, The Innocent Criminals. L’atmosfera che si crea è stupenda: la voce di Harper affascina tutti e sulle note di “Diamonds on the Inside” dal pubblico si leva un coro talmente potente da lasciare stupiti gli stessi performer. Sono quasi le 2 del mattino, un po’ di stanchezza comincia a farsi sentire ma sono curiosa di vedere un gruppo francese di cui in tanti mi hanno parlato; sono gli Shaka Ponk e il loro live è davvero una potenza.

3° giorno

Siamo già alla giornata conclusiva del festival, fortunatamente ad alleviare un po’ di malinconia ci sono i The Cat Empire, che fanno decollare la serata nel migliore dei modi. Sempre sulla stessa onda positiva, poco dopo inizia sul palco più piccolo il live degli Sheppard i tre fratelli diventati famosi con il tormentone “Geronimo”, e subito dopo quello dei Ting Tings che, nonostante qualche problema sul palco, portano a casa un set davvero ben riuscito.
Man mano che si avvicina la sera, il sound cambia e si evolve. Sul Main Stage ci sono gli Of Monsters and Men: il gruppo islandese mette in essere uno dei live migliori di tutto il festival. Le voci di Nanna e Raggi, ausiliate da una band affiatatissima, regalano diverse perle dall’ultimo disco, avvolgendo tutti con la loro unicità.
Appena il tempo del cambio palco ed è finalmente il turno dei Muse, gruppo più atteso dell’intero festival. Il loro live potente è supportato da volumi altissimi, che raggiungono anche i fan appollaiati fin sopra la collina di Kobetamendi. Che emozione risentire brani di “Origin of Symmetry” e ripensare a quando li avevo visti molti anni prima all’Heineken Jammin’ Festival!

L’esperienza

Il Bilbao BBK Live è un festival, e un festival non si limita ad una serie di concerti concentrati in 3 o 4 giorni, solo e soltanto per super-appassionati di musica. Un festival è un’esperienza vera e propria, un evento multisensoriale, un’avventura antropologica alla scoperta di svariati modi di vivere.

C’è il pubblico over 40 in adorazione davanti ai The Jesus and Mary Chain e nello stesso momento, davanti ad un altro palco, c’è quello under 30 in delirio per gli Alt-J (io, avendo 33 anni, sono stata mezz’ora da una parte e mezz’ora dall’altra).

Ci sono quelli che nonostante stia suonando Ben Harper preferiscono stare davanti allo stand delle Pringles perché c’è il karaoke e si balla.

Ci sono le ragazze francesi vestite elegantissime con mini dress e sandalini (nonostante faccia freddo e ci sia il fango) e quelle inglesi in perfetto stile blogger da un milione di follower, e ci sono anche gli unici 2 italiani incontrati che hanno la camicetta fresca di stiratura che sembra stiano andando a prendere l’aperitivo a Corso Como.

Ci sono gli abbracci con persone mai viste prima solo perché sta suonando il vostro artista preferito e siete tutte e due lì emozionati come bambini, e i mille brindisi fatti con altrettanti sconosciuti di cui non conosci nemmeno il nome e la lingua… ma tanto il gesto del cin-cin è internazionale.

Ci sono quelli già sbronzi alle 5 del pomeriggio, quelli con il taccuino in mano, quelli che sgomitano molesti, quelli che “se vuoi ti prendo sulle spalle così vedi meglio”

Ci sono quelli che la mattina dopo incontri alla mostra di Koons e Basquiat al Guggenheim, quelli che trovi a pranzo con gli occhialoni da sole a mangiare pintxo tra uno sbadiglio e l’altro a Casco Viejo oppure quelli che la domenica, dopo 3 giorni di festival intensi, sono sdraiati sul prato del parco Etxebarria come te a godersi dall’alto la magnifica vista su Bilbao.

Cover Story Bilbao BBK Live Facebook. Fotogallery di Laura Penna.

Lascia un commento