Ron Carter, il report del concerto a Bologna del 24 ottobre 2015

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Ron Carter, o dell’eleganza musicale. Il contrabbassista ha aperto con i suoi Foursight all’Arena del Sole sabato 24 ottobre 2015 il Bologna Jazz Festival. Inizio in grande stile per la decima edizione con uno dei massimi esponenti dello strumento, nella formazione prediletta, il quartetto senza fiati che ne esalta le doti musicali, il gusto per la citazione, l’assoluta libertà armonica.

È un grande leader, Carter, che come tutti i grandi sa scomparire al momento giusto dentro la musica altrui, lasciando spesso il proscenio alla pianista Renee Rosnes, al batterista Payton Crossley, al percussionista Rolando Morales-Matos. Il primo brano è praticamente una suite lunga mezz’ora in cui jazz e swing si intersecano con suggestioni brasiliane e tropicali (compaiono accenni a “Samba de Orfeo” di Luiz Bonfá e composizioni di Jobim), pennellate di flamenco con il quartetto che produce una musica affascinante. Morales-Matos è circondato da una selva di percussioni e insieme a Crossley fornisce una macchina ritmica di assoluta precisione, ma anche gustose invenzioni sonore. La Rosnes è una pianista di sicura tecnica e forte espressività e Carter, beh Carter è un pezzo di storia del jazz sul palco, l’uomo che è stato il cuore pulsante del quintetto di Miles Davis dal 1963 al 1968. Le sue lunghe dita nodose accarezzano e percuotono lo strumento, non perdono una nota, creano armonie con tocchi sapienti. Non può mancare una straordinaria versione di “My Funny Valentine”, topic del repertorio di Davis come di molti altri artisti, ma ogni volta colpisce la straordinaria bellezza di un brano dalla struttura semplice che si presta a variazioni infinite. In “Camminando” (non sappiamo se si tratti del titolo originale o di un omaggio che l’artista abbia voluto fare all’audience italiana, traducendolo), dopo aver presentato a dovere gli altri musicisti, che riscuotono la loro dose di applausi, Carter dialoga scherzosamente con la materia percussiva, sempre originale, di Matos, ricreando ancora atmosfere latine che si innestano alla perfezione su un tessuto blues. L’ultimo pezzo, “Night Music” è dedicato al pubblico di Bologna, con sincero affetto e vede ancora una volta il quartetto prodursi in geometrie musicali gustose e coinvolgenti.

Richiamato a gran voce sul palco per un bis, Carter dopo un brano insieme ai Foursight si produce anche in un solo al contrabasso di rara maestria, ma anche di raffinata poesia. E gli applausi calorosi che hanno accompagnato tutto il set si tramutano in un’ovazione ad un grande della musica contemporanea.

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