Sikitikis: attitudine hardcore in salsa pop

 

Abbiamo scambiato qualche battuta con i Sikitikis, la band che ha fatto capire ai “continentali” che in Sardegna c’è una scena musicale solida ed esportabile con successo. A qualche mese dall’uscita di “Dischi fuori moda” ecco il punto della situazione.

“Dischi fuori moda” è uscito il 9 aprile del 2010, a seguire un lungo tour primavera-estate terminato da pochissimo. Impossibile non chiedervi un bilancio di questi mesi.
Diablo: Con “dischi fuori moda” abbiamo voluto ristabilire un rapporto fondamentale con la Sardegna, partendo proprio dalla nostra città. Al di là del numero di concerti, che è stato importante, abbiamo raggiunto livelli di coinvolgimento di pubblico straordinari e abbattuto il muro della comunicazione istituzionale, da sempre legata al folk.
In Italia abbiamo calcato i palchi dei più importanti festival di musica indipendente, confermando la nostra presenza nel panorama italiano.

Avete suonato tanto in questi anni sia in Italia che in Sardegna. La distinzione non è casuale e non è, dal mio punto di vista, errata: a parte i numeri e il senso di appartenenza c’è qualcosa che rende le due esperienze diverse?
Diablo: L’Italia e la Sardegna sono soggette a dinamiche commerciali diverse. Una delle mosse vincenti dei Siki è stata quella di approcciarsi in maniera totalmente differente ai due mercati.
La Sardegna si comporta, nei confronti della musica (e della cultura in generale), come una piccola nazione. Come tale, necessita di un’attenzione particolare.
L’Italia è terra di conquista ben più ardua.

Il 6 giugno 2010 ero al Mi Ami e vi ho visto conquistare il palco. In quella circostanza più che mai ho trovato il vostro approccio “hardcore”, che tipo di serata è stata?
Jimi: hai perfettamente centrato l’attitudine dei Siki che, dietro un’apparente semplicità di comunicazione e la ricerca di un suono “pop”, nasconde una verve ed un approccio assolutamente hardcore. Chi ci conosce attraverso i dischi o i video e poi ci vede dal vivo rimane colpito proprio da questo.

Avete cambiato look, dai completi alle tute Adidas. Com’è nata questa decisione?
Jimi: esisteva un link con Adidas che è stato coltivato ed ha portato a questa “sponsorizzazione”…come sai abbiamo dato sempre spazio anche all’estetica della band, cambiando pelle in questi anni…questa non è che l’ennesima sfaccettatura…e nuove ne vedremo a seguire.

In alcuni brani di “Dischi fuori moda” come “Wilson”, “Avere 30 anni” e “Salvateci dagli italiani” c’è molto del disagio di almeno due generazioni, ovvero i trenta-quarantenni del 2010, e in generale comparando l’intero album a “Fuga dal deserto del Tiki” si percepisce un mood diverso e meno spensierato. Condividete questa interpretazione? E se sì quali sono gli elementi che vi hanno influenzato in tal senso?
Jimi: Ovviamente, nel primo disco si raccontava l’esperienza di 4 ragazzi alle prese con l’esordio nel mondo discografico; attraverso “B” prima e “Dischi fuori moda” poi assistiamo all’evoluzione umana, anagrafica e culturale del progetto Sikitikis. C’è sicuramente da stare poco tranquilli, viso quello che quotidianamente accade in Italia e in Sardegna…meglio buttarci un occhio e dire la propria…non si sa mai….

Diablo: In questi anni abbiamo portato avanti un ascolto più consapevole della musica scritta in italiano, scoprendo che l’influenza dei contenuti letterari nella buona riuscita di una canzone è altissima. L’ascoltatore di musica italiana, anche il meno smaliziato, ha nel suo dna artisti come De Andrè, Dalla, Fossati, Mogol-Battisti, Battiato, Gaetano… e ne potremmo citare a decine, autentici poeti pop. Questo dna rende l’ascoltatore italiano molto esigente.

Avete spesso realizzato ottimi videoclip come il premiato “Piove deserto” e “Voglio dormire con te”. C’è chi sostiene che nell’epoca di Youtube non ne valga le pena e che il videoclip sia morto, qual è la vostra opinione?
Jimi: assolutamente no, anzi. Proprio nell’era di You Tube accade che, anche se non si riuscisse ad avere una circolazione sui canali istituzionali e specializzati, si può riuscire ad avere una buona visibilità proprio attraverso la rete. Un buon esempio può essere il nostro recente video “Voglio dormire con te” che ha superato le 60.000 visualizzazioni sul noto portale Rockit.it

Non possiamo che salutarci con un classico: progetti per il futuro?
Jimi: facciamo una piccola pausa rigenerativa ad ottobre e da novembre saremo di nuovo in giro sui palchi di tutta Italia; nel frattempo si scrive nuovo materiale, si riparte con alcune serate legate ai Siki (sia io che Diablo siamo attivi come selecters ed agitatori culturali nella nostra città) e si pensa a come salvarci da tutto ciò che di aberrante si muove intorno a noi.

Foto di FR3NK.COM 2010

Claudia Piras

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