Eldritch – Underlying Issues

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Gli Eldritch, nell’anno del loro 25° anniversario, tagliano il traguardo del decimo disco in studio e lo fanno con un lavoro maturo, dalle sonorità che richiamano quelle delle origini ma con qualche pennellata dark e moderna e, soprattutto, con una grinta che ben poche band sanno mettere in campo dopo una così lunga carriera.

Questo “Underlying Issues”, con le sue undici tracce solide e strutturate alla perfezione, riesce a catturare l’attenzione fin dalle prime note dell’opener “Changing Blood”, brano canonico ma non per questo banale o noioso, e procede per poco meno di un’ora passando dal power-prog più tradizionale ad atmosfere più slegate dai clichè del genere come “All and More” o “The Face I Wear”, dalle tinte più oscure e dai ritmi più smorzati, per arrivare a “To the Moon and Back”, ballatona cupa e con un ritornello di quelli che si fanno cantare dal primo ascolto.

Siamo già a metà del disco, ma le sorprese non sono ancora finite : è la seconda parte del platter quella che contiene i brani più efficaci. “Bringers of Hate” si candida come uno dei pezzi più potenti dell’intero lotto, con il suo riff incidente intrecciato a sferzate elettroniche che ci proiettano in una spirale sonora ascendente che culmina nel potentissimo chorus.
Da qui in avanti si corre ad un ritmo serratissimo. Inutile citare tutti i titoli, ognuno è un piccolo scrigno che contiene tesori sonori da scoprire ascolto dopo ascolto. Vale tuttavia la pena di sottolineare la violentissima traccia conclusiva, “Slowmotion K Us”: velocissima, dal ritmo sincopato, dalle linee vocali incalzanti e con un ritornello quasi ossessivo. Si tratta della rivisitazione di un pezzo inserito nel sottovalutato “Portrait Of The Abyss Within” del 2004. Una chiusura che spiazza, ma che conferma le impressioni più che positive lasciate dal disco.

“Underlying Issues” è un lavoro da non lasciarsi assolutamente scappare. L’eccellenza assoluta di una band che dimostra di avere ancora fame e di non voler mollare il colpo, nemmeno dopo 25 anni di presenza sulle scene internazionali.

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