Gli emiliani Simple Lies escono dagli studi a sei anni di distanza dal loro esordio con un platter di assoluto spessore : “Let It Kill” racchiude l’attitudine hard rock a stelle e strisce della band, mettendo in risalto anche la non celata passione per sonorità nettamente più moderne, che ricalcano il percorso di formazioni di più recente generazione, quali Alter Bridge o Black Stone Cherry.
Il cocktail è di quelli esplosivi: “Let it kill” nell’arco di poco più di 40 minuti, divisi in dieci tracce, spazza via tutto quello che trova sul suo cammino con la sua batteria quadrata in 4/4, i suoi riff decisi e la voce di Alessandro “RUBB-O” Rubino, vero e proprio elemento distintivo e marchio di fabbrica del combo.
Zero ballad, solo pezzi diretti – mai banali nemmeno quando i Simple Lies vanno a strizzare l’occhio ai giganti USA dai quali prendono gran parte dell’ispirazione – e tanta tanta personalità. Il disco è ottimo, i ragazzi più che preparati e la loro musica di pregevole fattura: serve aggiungere altro?