Dire che “Blackout” è roba forte è poco, e Paul Hundeby, mente diabolica che si nasconde dietro al nome di Arms, è una forza della natura. Il musicista ha attinto a piene mani dagli insegnamenti di band come Dillinger Escape Plan e li ha fatti suoi, letteralmente rivomitandoli in un’esplosione di rabbia unica e distinguibile, dissonante ma mai disarmonica.
Con una voglia di sperimentare tipica di quel mathcore a cui questa autoproduzione può essere ascritta, tra twist, cambi improvvisi di ritmo (per farvi un’idea, ascoltate la title track e “Deer Slayer”) ed eco disturbanti (“Covert Messiah”). Al termine della mezzora scarsa di durata di “Blackout”, vi sembrerà di essere passati attraverso un tritacarne.