Non oso immaginare cosa avrebbe potuto essere Evolve and Repair dei Make Way For Man con una produzione da major. L’esordio dei ragazzi australiani è clamoroso: qualcosa che scopri a caso, vagando per i meandri di una scena progressive metalcore che non accenna a perdere di imprevedibilità. Capita che ascolti We Will Surely Drown e decidi che vale la pena rimandare la branda per ancora una manciata di minuti. Giusto il tempo di raccontare a quei quattro babbei che ancora ti seguono, quanto questo pezzo ti abbia mandato fuori di testa.
In soldoni, i MWFM prendono il cantato doppio pulito (e che pulito) + screamo/growl e ci piazzano sotto strutture Peripher-iane e care anche agli August Burns Red (l’inizio di Instruments vi ucciderà), intarsiando il tutto con melodie e ritornelli che difficilmente ti si leveranno dal cranio. Il dramma è che finisce tutto troppo presto, ma l’hype per questi sei disperati ora è oltre ogni livello di guardia. Imperdibili.