Si è arrivato a dire che Terminal Redux dei Vektor sia il miglior album thrash metal del nuovo millennio. Proclami a parte, va dato ai Vektor ciò che è dei Vektor. Ovvero che la band di DiSanto è stata in grado di polarizzare l’attenzione di tutto il mondo metal underground attorno al proprio terzo disco. Una cosa che, nel 2016, era tutt’altro che scontata.
Inoltre il nuovo lavoro è davvero bello. Certo, il rip-off costante di stilemi thrash, di Voivod e di un certo speed ottantiano sono ancora palesi (e pure orgogliosamente esibiti). Tuttavia inizia a emergere la personalità di un gruppo valido, che sta costruendosi una solida reputazione negli anni della musica dal largo consumo e dall’altrettanto rapido deterioramento.
La strada è ancora lunga, ma i ragazzi dell’Arizona hanno decisamente intenzione di ritagliarsi uno spazio importante nella scena heavy maggiormente conservatrice. Se continuano così, ci riusciranno sicuramente.