Emma, le foto, la scaletta e il report del concerto a Milano del 17 settembre 2016

emma-foto-scaletta-concerto-milano-17-settembre-201617 settembre, seconda data meneghina per l’Adesso Tour di Emma Marrone. Ci vogliono più di 12 ore per digerire e assimilare il concerto. Ci vogliono più di 12 ore per capire, sentire ancora sotto pelle quella sensazione. Chi avrebbe scommesso su di Emma, nel lontano 2010? Io no, lo ammetto. Eppure mia nonna mi ha insegnato che solo i cretini non cambiano mai opinione. Così, già da “Schiena”, ho avuto modo di rivalutare quella ragazza salentina che voleva fare la musicista.

Di fronte all’Adesso Tuor, ti si para un’artista che ha lavorato sodo, che si è sbucciata le gambe e talvolta l’anima, per portare se stessa su quel palco con le sue fragilità, i punti fermi e i pensieri in evoluzione. Una professionista che si è sporcata le mani per progettare quel palco, che ha sudato per dar luce a uno spettacolo così complesso e dal respiro internazionale, indice del fatto che anche il nostro stivale sa proporre qualcosa di molto più che valido. Sette musicisti, una corista e un corpo di ballo che mostra attraverso la danza il significato profondo di quei brani che hanno segnato il suo successo. Rimani impietrita di fronte a “Non è l’inferno”, il brano con cui vinse Sanremo. Perché a ogni passo, attraverso quelle catene, capisci quanto ogni singola parola cantata, abbia un peso anche nella tua vita, nella nostra vita. Qualcuno lo definirebbe Teatro-Danza-Canzone con il carico che questa accezione assume. Una Emma che si mette alla prova e in coreografia su “La Mia Città” e “Facciamola più semplice”, indice che non solo le americane che tanto stimiamo possono. Indice che anche noi italiani sappiamo fare, più che bene, il nostro lavoro, che non ci sono scusanti, che volere è potere.

Nulla è lasciato al caso, anche gli abiti scelti dalla cantante con linee geometriche e precise, senza orpelli, rispecchiano l’essenza di questo tour. Ventitré i brani in scaletta totalmente riarrangiati, per delle montagne russe emozionali di due ore e passa. Degna di nota è “Amami”, dove Emma canta a cappella insieme a tutti noi su quell’armonia che avvolge il brano senza toglierne l’essenza, e sono brividi. E se l’elettronica la fa da padrona, donando il sapore di Berlino per luci e scenografie digitali (vedi alla voce “Io di te non ho paura”), è con la cover e l’arrangiamento di Dawn Penn (“You Don’t You Love Me”) che la Marrone stupisce mostrando la sua anima indie. Una Emma sensuale su “Argento Adesso”, indice di una donna sicura e consapevole del proprio corpo. Una donna che vive e vibra, che soffre, che gioisce e che capisce. Una donna che ci mette la faccia, che si rende megafono di Valentina Pitzalis e della sua associazione Farexbene per la prevenzione e la lotta alla violenza sulle donne. Sarebbe stato facile cadere in uno scevro populismo, invece Emma ha mostrato proprio lì la sua anima, il rispetto di lasciar parlare chi ha lottato contro la morte, per mano di quell’uomo che diceva di amarla, la capacità di fare qualcosa per cercare di cambiare taluni circoli viziosi, il coraggio di ammonire a gran voce quella capacità di ferire anche con le parole.

Emma è genuina, lo dimostra nei lunghi ringraziamenti – sentiti – per la sua crew e il suo staff, ed è una delle poche – sottolineo io – artiste che non si è fatta cambiare dal mestiere che fa, responsabile di ciò che dice e compie. È ancora quella ragazza che si commuove dopo “Arriverà l’amore”, grata per questa vita, grata anche a se stessa per la costanza, l’impegno e l’ansia nel voler far bene le cose, nel voler proporre uno spettacolo degno del biglietto pagato. Ai suoi occhi lucidi, alla sua voce, si è aggiunta quella delle migliaia di persone accorse. Un pubblico trasversale che dimostra la crescita di Emma come artista, un pubblico che ama, canta, balla, salta come lei. “L’Italia è una repubblica fondata sull’amore” e la gente accorsa lo dimostra nel desiderio di quella canzone in più, di quell’emozione sotto pelle, di quella dedica fatta a mezzo telefonino, di una foto per ricordare quello che, sicuramente, non si può più definire solo un concerto, ma uno spettacolo a tutto tondo.

Emma aderisce allo “Spazio musica giovane” per cui in ogni città in cui arriverà l’Adesso Tour ci saranno diversi artisti per l’apertura del suo live: Elodie e Antonino, prodotti da lei; gli autori di alcuni dei suoi brani: Zibba, Ermal Meta, Amara, Diego Mancino, Durdust; Loredana Errore, artista che ha sempre stimato; La Rua e Lele per chiudere in qualche modo il cerchio di ciò che la cantante ha vissuto durante quest’anno. Un tour che ha il sapore di resa dei conti.

Emma – La scaletta del concerto a Milano

Adesso (ti voglio bene)
Occhi profondi
L’amore non mi basta
Finalmente
Schiena
In ogni angolo di me
Io di te non ho paura
Calore
Per questo paese
Quando le canzoni finiranno
Che sia tu
Resta ancora un po’
In viaggio
Arriverà l’amore
Amami
Non è l’inferno
Cercavo amore
Argento adesso
La mia città
Facciamola più semplice
Il paradiso non esiste
Poco prima di dormire

Fotografie a cura di Mairo Cinquetti

 

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