Raige – Alex

raige-alex-recensioneQuesto momento prima o poi doveva arrivare. “Alex”, il nuovo progetto discografico di Raige, è un concentrato di pop al 100%. La cartella stampa ci tiene a precisare una cosa: l’ex rapper dei Onemic si toglie la maschera scegliendo di mostrarsi per quello che è davvero, senza regole e schemi. Ok, nulla di male fino a qui. Parto all’ascolto di questo album senza alcun pregiudizio, i cambiamenti non mi spaventano e non sono uno di quelli dal “era meglio prima” facile.

I circa 40 minuti necessari all’ascolto di “Alex” passano tutto sommato senza troppi patemi. E già qui uno potrebbe chiudere la recensione, ma siccome non siamo su Twitter ed abbiamo più di 140 caratteri, possiamo analizzare con più calma la nuova svolta artistica di Raige.
Il disco purtroppo è abbastanza scontato. La canzone d’apertura “Tempesta” ricorda in modo spudorato “Lo stadio” di Tiziano Ferro. Un brano, quello del buon Tiziano, creato ad hoc per essere suonato negli stadi. Perché Tiziano riempie gli stadi, Raige non ancora, ma glielo auguro davvero.
 Andando avanti con l’ascolto il momento più emozionante lo si tocca verso la fine quando, superata la mezz’ora d’ascolto, parte la pubblicità di Spotify che spezza un po’ di monotonia. Si lo so, sono povero. Ma torniamo a noi.
È come se Raige, trovandosi in un ambiente se vogliamo nuovo, si fosse affidato troppo a produttori che tendono, probabilmente per pigrizia e paura, a scopiazzare a destra e a sinistra quello che va di moda nel pop in questo periodo. Se nell’ambiente rap poteva dire la sua, entrando a gamba tesa sulla scena, qui è come se avesse scelto di entrare in punta di piedi cercando di non litigare e dar fastidio a nessuno.
Quello che mi dispiace maggiormente è che come autore Raige potrebbe fare il culo veramente a molti qui in Italia, ma ciò che emerge da “Alex” è solo molta confusione. Questo è chiaramente un disco di transizione, ma non è chiara la direzione intrapresa. Come deve suonare il Raige 2.0? Un po’ alla Mengoni? Un po’ alla Tiziano Ferro? Un po’ alla Nesli? 
No, quello che Raige deve fare è essere semplicemente Raige, o meglio, essere semplicemente Alex.

Detto ciò, “Alex” non è tutto da buttare. Questa nuova versione piacerà sicuramente al pubblico giovane, perché Raige è capace di trattare argomenti alla “sole cuore amore” in modo decisamente originale e personale.

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