Poche ore prima della sua esaltante esibizione al Forum di Assago, abbiamo incontrato James Blunt per un rapido scambio di battute. Disponibile e gentilissimo come sempre, il cantante ha parlato della vita on the road e delle reazioni del suo pubblico al nuovo “Some Kind Of Trouble” uscito a novembre 2010.
[youtube FHtE2aUWixM nolink]“Ho suonato al Primo Maggio a Roma qualche anno fa, c’erano decine di migliaia di persone, forse centinaia di migliaia, è difficile dire quante ce ne fossero realmente, era una vista mozzafiato, ho suonato tre pezzi lì e non ho mai più avuto un’audience del genere, forse il numero massimo di spettatori per un mio show è stato di 80mila persone…”
“Vivere on the road mi piace, è una situazione che varia spesso, oggi come vedi sono all’interno di questa stanzetta creata per l’occasione, dormiamo sul tour bus, ne abbiamo due e quattro tir che ci seguono con tutto l’armamentario per lo spettacolo, su ogni bus ci sono 12-14 persone circa…molti uomini in uno spazio davvero ristretto ma ci sentiamo una grande famiglia. Viaggeremo per i prossimi 13 mesi e senza una coesione come quella che abbiamo sarebbe impossibile andare sul palco ogni sera ed esibirsi come un’unica entità, è bellissimo vedere come la musica riesca a trasmettere emozioni e a unire le persone, anche se magari non tutti capiscono ogni singola parola che dico, ma anche qui in Italia tutti capiscono lo spirito della musica, il cuore di ogni canzone.”
“Ho la stessa crew dell’ultimo tour, inizialmente avevo cinque persone sul palco, dopo il primo tour il mio bassista ha mollato temporaneamente perché stava per avere un bambino, quindi ho reclutato un nuovo bassista per il secondo tour, ma ora col terzo disco che ha più energia e ritmo degli altri mi serviva un altro elemento. Ho richiamato il mio vecchio bassista e gli ho detto ‘ehi il bambino è nato, torna a suonare adesso’. Siamo in sei sul palco adesso, il resto della crew è quello di sempre, sono sei anni oramai che lavoro con questi ragazzi, è tutto più facile così dato che ci conosciamo da tutto questo tempo.”
“La reazione della gente ai pezzi nuovi? Dipende molto dal paese in cui ti trovi, ogni popolo ha il suo modo di vivere un concerto, inoltre dipende anche quali sono stati i singoli che hanno apprezzato maggiormente. C’è in generale un buon ritorno, può capitare che alcune canzoni siano poco conosciute ma la gente si lascia facilmente trasportare e segue con passione anche questi pezzi.”
“Se uso i social networks? Sì certo, sono su Facebook e su Twitter, il mio nick è ‘dirty little blunt’ e sostanzialmente racconto un sacco di bugie, dicendo cose totalmente non vere e mi diverto un sacco in questo modo. Penso che per avere una pagina su Twitter dove dici alla gente cosa fai in ogni momento, tu debba avere un ego smisurato. A parte questo i social networks possono essere strumenti utilissimi per mandarsi messaggi in tempo reale, per comunicare ai fans quando uscirà il disco o quando saranno disponibili i biglietti per i concerti. Quindi li uso per questo genere di cose, non certo per dire alla gente cosa mangio per colazione…“