Intervista agli IISO: X Factor, gli M+A, e un nuovo EP

iiso-x-factor-nuovo-album-2016Gli IISO sono una band comasca molto interessante, uscita dai provini di X Factor 2016 prima dell’inizio dei Live. Hanno avuto comunque modo di dimostrare le loro qualità facendosi apprezzare a più riprese da tutti e quattro i giudici e dal pubblico. Un’attitudine pop votata alla ricerca melodica che si sposa perfettamente con l’elettronica. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con loro questo week end a Milano in vista della loro partecipazione a Paw-Chew-Go.

Iniziamo dal passato. Mi ricordo piuttosto bene di voi come Lactis Fever, un progetto musicale sul quale avrei scommesso molto. Cos’è successo e come mai questo cambio di stile così radicale?
Nel 2013 decidemmo di chiudere il progetto Lactis Fever dopo otto anni di fedele e monogama militanza nella causa dell’indie pop di provincia, per subentrati impegni di lavoro e di vita di due dei componenti.
Questo nuovo progetto, e l’avvicinamento a questo genere di musica, nacque già in parallelo all’attività con la band, da alcuni lavori di sonorizzazione per pubblicità che iniziavo a svolgere all’epoca. Chiusa l’esperienza coi Lactis, io e Roberto, il batterista, che volevamo proseguire a suonare cose nostre abbiamo scelto di farlo partendo da questo stile.

Come cambia l’approccio alla musica quando si passa da un genere molto suonato a questo, estremamente sintetico? Non solo da un punto di vista compositivo ma anche “tecnologico”, come vi approcciate? Siete dei maniaci del suono, delle macchine. Fate molte ricerche? O non siete così dei puristi?
Noi eravamo, siamo e rimarremo solo devoti alla Melodia. In tal senso l’approccio non è cambiato. Tutto è asservito ad essa. Parallelamente cerchiamo di lavorare molto in studio sui suoni e sugli arrangiamenti, cosa che ci è sempre piaciuto fare. Ma non ci consideriamo dei puristi. Pasticciamo molto.

Passiamo al vostro passato più recente e ad una collaborazione (remix) con gli M+A. Un duo piuttosto difficile da coinvolgere come dimostrano anche le loro recente dichiarazioni. Come li avete convinti e come è stato collaborare con loro?
Il ruolo principale in questo caso è stato quello della nostra etichetta La Valigetta, che ha fatto da intermediaria fra noi e loro. Marco Allegri all’epoca intraprese un lungo viaggio a cavallo nell’eremo sui colli romagnoli in cui gli M+A si rifugiano, portando in dono monili, incensi e un disco di Jamiroquai.
Hanno fatto un remix di “Over My Soul” e sono contento del fatto che abbiano completamente stravolto il brano. Sono fra i pochi gruppi italiani che riconosci dopo nemmeno due secondi che suona una loro traccia. Una grande e rara qualità.

A proposito, quali altri artisti italiani apprezzate o con quali vorreste fare altre collaborazioni?
Ti facciamo tre nomi: Klune, Giungla e Cosmo.

L’attualità però riguarda certamente la vostra partecipazione ad X Factor. Perché avete deciso di partecipare?
Abbiamo inizialmente accettato, come molti, un invito della redazione che fa scouting nei mesi precedenti al programma a partecipare a delle preselezioni, senza avere particolari ambizioni. Ci piaceva l’idea di metterci in discussione in un ambiente completamente nuovo e molto professionale e comunque provare una nuova esperienza. E ci siamo detti quello che si dicono tutti: un po’ di pubblicità? Che male fa.

Rimaniamo sull’argomento. Sicuramente la visibilità è uno degli aspetti più importanti per una scelta del genere a prescindere da quanto si vada avanti. Negli ultimi anni si è andati sempre di più a pescare nel sottobosco di band italiane emergenti molto valide, come voi. Come giudicate questa operazione?
Ti ringrazio per il complimento. Se esiste questa operazione non posso che giudicarla positivamente. La televisione mi pare sia un mezzo utile per tutti se usata correttamente. Pure per i muschi e licheni della discografia italiana. L’importante secondo noi è che rimanga un mezzo e non diventi un fine. Che ci si vada rimanendo il più possibile se stessi. Che non si cambi a tutti i costi per entrarci.
Certo vivendola così bisogna avere pure un po’ di consapevolezza dei propri limiti, cercare di immaginarsi prima di quale pubblico puoi intercettare il gusto. Nel nostro caso non certamente un pubblico mainstream.

Sempre intorno a X Factor c’è stata una polemica che personalmente io non condivido molto. Voi che ci siete passati siete in grado di smentire o avvalorare le parole di Monina su Linkiesta?
Non possiamo giudicare con completezza il merito non avendo letto il contratto discografico in questione. Mi limito a credere che molte polemiche che nascono, e taluni cavalcano, intorno al programma televisivo siano piuttosto sterili, e soddisfino solo un certo livore onanistico tipico del commentatore web. Io rifiuto ad esempio l’idea da dietrologisti cronici per cui ci sia un “Bildeberg” della televisione e della musica che tira le fila del “Sistema”, che decide la vita dell’ascoltatore/spettatore. Sono stronzate.
Esistono persone normali che lavorano dietro un programma televisivo e persone normali che lavorano dietro un progetto discografico. E alla fine di tutto esiste il libero arbitrio del pubblico, che può decidere autonomamente se una roba piace, fa schifo o lascia indifferenti.

Il vostro live è decisamente particolare. Mischiate musica e installazioni che potremmo definire di video-arte in un certo modo. Come è nata l’idea?
L’idea di miscelare musica e installazioni visual è l’idea di muoversi sulle due coordinate di Tempo e Spazio. Una strada che molti musicisti e performer hanno già percorso. Suscitare emozioni con un suono e un immagine, con la melodia e con la luce, è l’obiettivo che ci piacerebbe raggiungere ad ogni live.
L’idea pratica del cubo in cui ora ci esibiamo nasce dai ragazzi di Marker Events, in particolare Matteo, che nel 2014 ci hanno suggerito questo allestimento per una prima performance al Teatro Sociale di Como. Stefano e Marco di Studio Antimateria realizzano i contenuti della parte visiva dello spettacolo

Questo modo di presentarvi live è un corredo o trovate sia parte integrante e indispensabile per la vostra musica?
Se non indispensabile di sicuro in questo momento molto importante. Sono capitate comunque occasioni in cui ci siamo dovuti esibire senza.

Cosa state preparando per i prossimi mesi?
Prima di tutto lavoreremo all’uscita della seconda parte dell’ EP, “Skip September”. Poi sicuramente cercheremo di suonare live in giro. Stiamo preparando in questi giorni il nuovo spettacolo con lo Studio Antimateria. Credo la prima data sarà a Reggio Emilia ma rimando per qualsiasi informazione alla nostra pagina Facebook IISO e a quella della nostra booking, La Valigetta.

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