“Golden Days” è il nuovo lavoro dell’ormai consolidato duo formato dal chitarrista dei Queen, Brian May, e dalla cantante inglese Kerry Ellis uscito il 7 Aprile, secondo lavoro a quattro mani a 7 anni di distanza dal precedente “Anthems”.
Le nuove canzoni negli intenti dei due artisti rappresentano la conseguenza logica di una partnership creativa in maturazione: non siamo di fronte ad un disco di inediti, se non in parte, e la tracklist lo rivela da subito. I brani nuovi scritti da May, o dal duo in collaborazione, coprono neppure la metà delle tracce presentate, e non si può neppure parlare di veri inediti visto che parte di essi erano già stati eseguiti nei passati live: però è la prima volta che vengono incisi, e tanto basta.
L’inizio è fresco e carico: si assapora un’atmosfera “alla Glee”, con brani orecchiabili e rilassati in cui le schitarrate di Brian accompagnano la voce poderosa e tanto teatrale di Kerry. Non siamo di fronte ad un disco troppo leggero, ma di sicuro il timbro vocale e gli arrangiamenti rendono i brani accessibili e dannatamente adatti alle atmosfere della nota serie teen.
Nel dispiegarsi del disco si accentuano le note teatrali e l’atmosfera è quella dei palchi di Broadway e dei musical. La chitarra di Brian non pecca e non delude: la Red Special è un marchio di fabbrica capace di rendere ogni brano un po’ Queen, e i fan apprezzeranno senza per forza dover ricercare in ogni canzone qualcosa che non potrebbe mai essere: una hit.
Questo è infatti un album senza picchi: difficilmente si potrebbe sentire una delle tracce su una radio commerciale del bel Paese, a meno di voler richiedere la poderosa “I Who Have Nothing” già sentita sul palco dell’Ariston in una delle ultime edizioni del Festival.
Menzione speciale per “Parisienne Walkways”: il brano di Phil Lynott e Gary Moore che suonato da Brian assume una grazia ancor più marcata e delicata, forse la chicca del disco.