Il disco solista dell’ex bassista dei Pantera parte con la sua voce che afferma ‘ci fumo sopra’ e questa immagine di Rex Brown che suona e canta mentre si fuma una sigaretta è quella che ci rimane stampata in mente durante tutto l’ascolto di questo “Smoke On This…”.
Questo è il mood che Rex ha voluto per la sua prima vera esperienza da solista, metterti in una stanza e accenderti una sigaretta per parlarti di come ha vissuto la musica e di come la vive in questa sua fase della carriera.
Senza fronzoli, senza divagazioni inutili, diretto e sincero. Questa onestà è senza dubbio l’arma migliore di un disco che non ha grossissime punte tecniche o idee rivoluzionarie. La voce di Rex non è un portento, ma è la più adatta a raccontare quello che ha da raccontare. I riff sono piacevoli ma non spiccano per violenza e incisività. Scordatevi di sentire i Pantera in questo “Smoke On This…”. Piuttosto un sound più vicino al suo vecchio progetto “Kill Devil Hill”, una band che spesso si vestiva da cover band degli Alice In Chains. E questo mood anni ’90 che oscilla tra il cupo e il melodico aleggia in tutto il disco, in molte ballate agrodolci come il tributo a vecchio compagno d’armi Dimebag Darrell in “Buried Alive”.
Anche nei momenti più vivaci come l’opener “Lone Rider”, la più dura del lotto, non ci avviciniamo nemmeno agli episodi più leggeri dei Down, così come nelle divertenti “Crossing Line”, “Train Song” e “So Into You”. Tutto l’album si mantiene a un livello di ascoltabilità estrema e accomodante, un riempitivo reso solo più di spessore dalla caratura artistica del compositore e dal suo enorme bagaglio di esperienza musicale apportato.
L’eredità della ballata di sapore anni ’90 viene largamente omaggiata da Rex e tolti i momenti un attimino più grezzi è da considerarsi la protagonista assoluta di “Smoke On This…”. Così “Get Yourlself Alright”, orecchiabile e canticchiabile con le usuali armoniche vocali che han fatto le fortune degli Alice In Chains. “Fault Line” rientra in tutti i parametri classici della ballata rock con spunti country, un ulteriore rallentamento che riesce a non appesantire, perché questa leggerezza di Rex nel raccontare la sua storia ci ha ormai conquistato e il ritmo ci è entrato nelle ossa.
Se tutti i vecchi fan dei Pantera e Down richiamati dal nome di Rex Brown si sentiranno spiazzati dalla leggerezza con cui il musicista decide di raccontare la sua intimità musicale, non potranno rimanere altresì indifferenti all’assoluta sincerità di intenti. Questo è il Rex Brown del 2017 e “Smoke On This…” è un album piacevole e a tratti divertente, melodico e sincero.