Gli Epica ci hanno sempre abituato a produzioni monumentali, ricche di atmosfere imponenti. Le aspettative vengono mantenute ancora una volta dal nuovo EP rilasciato pochi giorni fa da Nuclear Blast, “The Solace System”: sei tracce pregne di massiccia potenza, confezionata in un sound come sempre elegante e sofisticato.
La title track apre con decisione, elargendo fin da subito sonorità possenti che trasmettono brividi nell’ascoltatore: incipit con i consueti cori, magnifici e solenni, il quale vira in roboanti giri di chitarra e di basso, per poi precipitare in passaggi più melodici, in un continuo saliscendi, il tutto incorniciato dall’orchestra e dalla voce elegante di Simone Simons.
“Fight Your Demons” attacca immediatamente con prepotenza, delineando un sound vorticoso, che piove sull’ascoltatore come una pioggia infuocata. Sezione ritmica martellante che enfatizza il quadro drammatico dipinto dal pezzo. Un suono pieno, ricco in ogni componente e orchestrato con precisione chirurgica in ogni sua parte.
“Architect Of Light” mostra un inizio più lento, di tipo orchestrale, il quale lascia improvvisamente spazio a potenti riff di chitarra e percosse di batteria; brano che assume toni particolarmente decisi, pur mantenendo inalterato lo stile elegante degli Epica. Molto bello il consueto duetto in contrapposizione tra voci in clean e growl, a sottolineare il passaggio a un ritmo improvvisamente più concitato.
“Wheel Of Destiny” è una traccia quasi operistica nel suo incipit, splendida ed estremamente evocativa. Anche in questo caso la variazione repentina di ritmi funziona alla grande, realizzando cambi frenetici che tengono sempre attento l’ascoltatore, completamente coinvolto dalla performance.
“Immortal Melancholy” è la ballad dell’album, la cui esecuzione è affidata esclusivamente a strumentazione acustica e alla voce modulata di Simone. Scorre tranquillamente, rappresentando un buon intermezzo soft, prima di giungere alla chiusura dell’EP, affidata a “Decoded Poetry”, la quale riprende i canonici ritmi assunti fino a ora. Qui viene offerto particolare spazio al cattivo growl di Mark Jansen: una scelta perfetta per enfatizzare ancora una volta le tinte ambigue dello stile che contraddistingue la band olandese.
In conclusione “The Solace System” presenta un bel sestetto di brani in pieno stile Epica, offrendo ancora una volta materiale di qualità sia dal punto di vista della realizzazione tecnica che del coinvolgimento emotivo. Begli assoli di chitarra, sezione ritmica piena e supportata ottimamente dalla componente orchestrale e dai cori, presenti sempre nei momenti giusti. Il risultato è un lavoro che non può non essere apprezzato e, sebbene dal punto di vista dell’innovazione forse non porta nulla di diverso, esso mantiene una qualità elevata, una sufficiente variabilità dei brani e grande capacità di trasmettere pathos e suscitare emozioni, il che, non dimentichiamolo, è ciò che la musica deve fare.