I Five Finger Death Punch hanno imballato per bene il Gran Teatro Geox di Padova, in un giovedì 30 novembre pre-invernale, in quella che è l’unica data italiana del loro tour europeo per questa parte finale dell’anno. Il gruppo statunitense torna in Italia dopo lo scorso giugno, ultima esibizione nazionale che si è tenuta a ridosso della temporanea uscita dal gruppo di Moody per intraprendere un percorso di rehab a causa dell’abuso di sostanze stupefacenti.
A contribuire al successo della serata i due gruppi di supporto: gli Of Mice And Men, la cui esibizione è stata minata dall’inizio ad un orario nel quale era ancora in corso l’afflusso del pubblico, e gli In Flames, qui in veste di vero e proprio coheadliner, anche se nella conta finale gli svedesi si esibiranno per un tempo maggiore rispetto ai Nordamericani.
Gli In Flames si confermano una band di grande mestiere e affidabile in sede live. Nel giro da quasi trent’anni, gli scandinavi hanno contribuito in maniera rilevante alla scena metal svedese negli anni Novanta e, nel decennio successivo, a contaminare sempre più la loro proposta musicale, al punto di arrivare nel 2010 a collaborare con la band drum n bass britannica Pendulum. Il concerto è incentrato sull’ultimo lavoro “Battles”, uscito lo scorso anno e dal quale vengono proposte canzoni come “Drained”, messa in apertura, e la conclusiva “The End”. L’ora e venti a disposizione ha permesso loro di esplorare una vasta fetta della discografia: ogni album da “Clayman” in avanti troverà spazio nella setlist, con un’incursione nella prima parte della carriera, qui rappresentata da ben due canzoni da “The Jester Race”. La scelta dei pezzi conferma il fatto che il gruppo negli anni è stato capace di collezionare diversi singoli di grido nel genere: “The Mirror’s Truth”, “Trigger”, “The Quiet Place”, “Take This Life” e la catchy “Only For The Weak” hanno attirato l’attenzione dei più giovani presenti ma anche dei non pochi fan accorsi solo per loro. Un combo che si regge sul frontman Anders Fridén, che pur non essendo un aizzafolle non tradisce dietro al microfono, e il chitarrista Björn Gelotte, supportati dall’altro chitarrista Niclas Englin e da una sezione ritmica di stampo statunitense, con il bassista Bryce Paul ultimo ingresso in lineup ma già a suo agio in sede live.
I Five Finger Death Punch non sono una band la cui proposta musicale è imprescindibile, ma di show così solidi e perfettamente costruiti nel metal se ne vedono fin pochi. Merito soprattutto del team che lavora dietro alle quinte per la band statunitense, che con un eccellente spettacolo visivo fatto di laser e luci che vengono utilizzate in modo che diventino parte integrante con la musica sopperisce alle carenze di qualità di suoni che hanno caratterizzato tutta la serata e che, di conseguenza, non hanno permesso al pubblico di apprezzare il muro di suono del gruppo. Chi si aspettava un Moody, frontman della band, in forma è stato smentito in parte: mentre fisicamente è riuscito a tenere il palco senza alcun problema, i limiti vocali sono espressi più volte nel corso della serata, dagli aiuti necessari da parte del bassista Chris Kael e del chitarrista Jason Hook alla parentesi acustica che in alcuni momenti è stata vicina all’imbarazzo. Le lacune vocali di Moody sono comunque state compensate dal resto della band che, come detto prima, è stata autrice di un concerto solido e quadrato dal primo all’ultimo pezzo.
Sei album in dieci anni di carriera che hanno permesso al gruppo di ottenere un seguito importante anche in Europa, pur non ottenendo i clamorosi numeri che il combo ottiene sin dagli esordi negli Stati Uniti. Una discografia dalla quale sono state estratte ben quindici canzoni, tra le quali spiccano singoli di successo come “Lift Me Up”, “Coming Down”, “Jekyll and Hyde” e la cover di “Bad Company” dell’omonima band. Spazio anche ad un set acustico di ben tre canzoni, “I Apologize”, “Wrong Side of Heaven” e “Remember Everything”, e ad un omaggio al pubblico presente, rappresentato dalla ventina di fan sul palco durante “Burn MF”.
Pur non essendo una band che ha rivoluzionato la musica degli ultimi anni, i Five Finger Death Punch si confermano uno dei combo più solidi ed efficaci della scena metal moderna. Una serata riuscita, dall’affluenza buona anche se non sold out, grazie anche alla scelta di presentare nella stessa serata due nomi di peso come In Flames e Of Mice And Men.
Nicola Lucchetta – Fotografie di Giuseppe Craca
In Flames, le foto del concerto di Padova
Five Finger Death Punch, le foto del concerto di Padova