Si intitola “Emo” ed è il nuovo disco di GionnyScandal, anticipato dai singoli “Per sempre” ft. Julia Jean e “Il posto più bello”, fuori oggi in tutti in negozi in formato fisico e digitale.
Undici canzoni con cui il rapper, no anzi, trapper, nemmeno… Gionny chiarisce le cose una volta per tutte, già a partire dal titolo. Brani nati viaggiando e per viaggiare nel mondo dei ricordi, in perfetto stile emo-core, mondo da cui tra l’altro GionnyScaldal proviene, come ci ha raccontato ieri in conferenza stampa a Milano.
“Prima di iniziare la carriera solista facevo lo screamo in una band. Non ho mai dichiarato ai miei fan che con le canzoni li volevo fare entrare nei ricordi, ma quando sono stati loro a dirmelo, allora ho colto l’occasione perché non mi piacciono le etichette “rapper” e “quello che fa le canzoni d’amore” e per fare il disco Emo, perché è quello che sono e per essere originale in Italia ed essere l’unico a farlo. E poi, sono un ragazzo molto sensibile, se sto bene sto bene cento volte più del normale, se sto male idem. Io, tutto tatuato, coi dilatatori, yo yo, ma piango per qualsiasi cosa”.
I ricordi, si diceva, quelli belli di un ragazzo di ventisei anni, che infondo è riuscito a realizzare il sogno di vivere di musica, e quelli tristi, di chi ha vissuto una vita famigliare travagliata. Una vicenda dolorosa, di cui l’artista ha scelto di non parlare esplicitamente in questo disco, partita con l’abbandono da parte dei suoi genitori biologici, la morte di quelli adottivi e che oggi ha spinto Gionny a fare un appello social per cercare di riconnettersi con la sua famiglia biologica.
“Due anni fa ho fatto un appello su Facebook ai miei genitori e a mio fratello biologici, perché dopo ventisei anni la curiosità di vedere chi mi ha tenuto in grembo nove mesi e il fratello con cui avrei dovuto giocare a pallone quando ero piccolo ce l’ho. Non so che dire, magari l’ha visto e non ha voluto e io non so niente: che faccia abbia, dove vive. Più che sofferenza è curiosità, perché a me mi ha cresciuto la nonna materna. Quando penso ai miei genitori adottivi, a mio padre che ho perso quando avevo cinque anni e a mia madre che è morta quando ne avevo dieci, non sto male, perché non puoi star male non avendo ricordi influenti. È quando è morta mia nonna, che è stata i genitori per me, che ho sofferto davvero e lì ho iniziato a scrivere “Reset”, che parla del periodo di depressione, che è una bruttissima parola, ma purtroppo ne ho sofferto. Quel disco è stato veramente un medicinale, perché è arrivata la firma con Universal e mi ha permesso di non stare più fermo dopo due anni di stop dovuti a una cosa con un’altra etichetta”.
È un condensato della sua vita, quindi, quello che è entrato in “Emo”, disco prodotto dal fidato Sam Lover e per il quale GionnyScandal ha selezionato undici canzoni da un materiale di partenza di cento pezzi, tutti scritti nell’ultimo anno e mezzo.
“Ho sempre scritto in questo modo, cerco di portarmi in giro una valigia, metaforicamente parlando, nella quale butto dentro tutto quello che mi succede nella vita di tutti i giorni e quando ne sento il bisogno scrivo, tiro fuori da questa valigia immaginaria e scrivo. Nel disco quindi succede quello che succede a me, a parte “W la Fifa”, tutte le altre tracce sono la mia vita e anche a me fanno l’effetto che in teoria dovrebbero fare. Nei tre minuti di “Per sempre” mi viene in mente quando la mia ex ha promesso che sarebbe stata con me tutta la vita e poi, invece, non era vero. Penso che ognuno di noi, anche se è brutto e ci fa del male, ogni tanto senta il bisogno di tornare nei ricordi o in un ricordo preciso e con questo disco la gente ci riuscirà o almeno me lo auguro perché è fatto apposta”.
Emo-core, ok, nelle tematiche, ma non nelle sonorità, frutto di un inevitabile, così lo definisce Gionny, “compromesso dettato dal contesto discografico italiano“, dove si sa il genere, soprattutto nella sua declinazione battente bandiera tricolore, è relegato ad una nicchia di appassionati. Lo avrebbe voluto incidere tutto con chitarre e batteria, come il lavori precedenti, ma invece si va a finire sul pop, sul latin e sulla trap in un brano eccezione, quel “Hip hip urrà” con cui risponde a tutti i fan che lo vorrebbero ancora alle prese con le barre aggressive di una volta.
Saranno il live – a partire da quello già fissato per il 6 settembre all’Alcatraz di Milano – a tirare fuori la vena emo-core di questo disco, con Gionny Scandal accompagnato sul palco da una band vera e propria. Alla data zero, seguirà un tour autunnale, le cui tappe verranno annunciate a breve sui canali ufficiali dell’artista.
Intanto, i fan potranno incontrarlo negli instore al via già oggi con un doppio appuntamento prima a Varese presso Varese dischi e poi a Milano presso il Mondadori Megastore di Piazza Duomo. E ancora il 5 maggio a Torino e Genova; il 6 a Lucca e a Firenze; il 7 a Latina e Roma; l’8 a Salerno e Napoli; il 9 a Bari e Lecce; il 10 a Foggia e Pescara; l’11 a Bologna e Forlì; il 12 a Mestre e Padova; il 14 a Palermo; il 15 a Messina e Catania; il 16 a Cagliari e il 17 a Olbia.