J-Ax e Fedez, il report e la scaletta del concerto a Milano del 1 giugno 2018

Su questi schermi, credo di non aver mai speso buone parole per il progetto congiunto di Fedez e J-Ax. Dopo due anni però, penso sia arrivato il momento. Perché quello che poteva essere visto come un azzardo, una spacconata, si è rivelato un successo. I due artisti di Newtopia hanno concluso alla grande il loro percorso iniziato con il tormentone “Vorrei ma non posto” e lo hanno fatto in una location non banale come quella di San Siro. Il tempio del calcio italiano. Ad attenderli, sugli spalti, 79,500 persone. Io ora non so se il numero che hanno comunicato sia quello reale, siamo a cinquecento unità dal record di Bob Marley, ma posso assicurare che c’era davvero molta gente. Mille in più mille in meno, poco conta.

Posizionato in mezzo al campo, quello in cui Weah circa vent’anni fa regalava ai presenti un coast to coast storico, un palco imponente a 360°. Una struttura mica da ridere per due artisti urban italiani. Per gli amanti dei numeri e dei dettagli tecnici: altezza totale di 26m, con palco e passerella a coprire un’area di 50x50m. Band posizionata su una pedana girevole motorizzata di 14m di diametro e, per non farsi mancare proprio nulla, due ascensori che hanno sollevato i Comunisti col Rolex al centro dell’arena.
Fedez e Ax hanno regalato ai presenti una scaletta monstre (più di 30 pezzi) per una durata di due ore e trenta di show. Tanti gli ospiti che hanno preso parte alla Finale. In ordine sparso: Guè Pequeno, Levante, Stash, Malika, Grido, Noemi, Il Cile, Cris Brave e Sergio Sylvestre.

I riflettori della scena ovviamente sono stati tutti per Fedez e Ax. Poche chiacchiere e molto ritmo. Chi si aspettava discorsi smielati o altre amenità sarà rimasto deluso. Lo zio Ax dimostra ancora una volta di saperci fare con il mic e di avere nel repertorio pezzi da 90 come Spirale ovale, Domani smetto, Immorale che sono diventati dei cult. Fedez dal canto suo, pur non avendo la fotta del suo compagno di merende, ha acquisito una sicurezza disarmante negli anni e, per essere l’artista italiano più giovane ad esibirsi a San Siro, gli va dato atto di non essersi scomposto e aver avuto costantemente il polso della situazione. Il futuro è dalla sua, e se riuscirà a trovare la quadra con il prossimo album non sarà difficile vederlo nuovamente in ambienti simili.

Le finali, si sa, è difficile raggiungerle ogni anno. E dopo due stagioni del genere, per i due è arrivato il momento di separarsi e pensare ai progetti solisti. Ma quello che si è creato in questi anni va oltre alla semplice collaborazione lavorativa. Ed è normale pensare di rivederli presto insieme.

Scaletta concerto J-Ax e Fedez, 1 giugno San Siro

1. “Ribelle e basta”, “Miss e Mr. Hide”, “Pub Song” (con Grido), “L’uomo col cappello” (medley, J-Ax)
2. “Generazione boh”
3. “Ti porto con me”, “Tutto il contrario”, “Faccio brutto” (medley, Fedez)
4. “21 grammi”
5. “Comunisti col Rolex”
6. “Musica del cazzo”
7. “Rap n’ Roll” (con Gué Pequeno)
8. “Pensavo fosse amore” (con Gué Pequeno)
9. “Si scrive schiavitù”
10. “Più stile”
11. “Deca dance”, “Immorale” (medley)
12. “Olivia Oil”
13. “Fabrizio fa brutto”, “Non c’è due senza trash” (medley)
14. “Sirene” (con Malika Ayane)
15. “Assenzio” (con Levante e Stash)
16. “Sembra semplice”
17. “L’hai voluto tu”
18. “Spirale ovale”
19. “Domani smetto”
20. “Uno di quei giorni” (con Nina Zilli)
21. “La panchina” (Cris Brave)
22. “Amore eternit” (con Noemi)
23. “Cigno nero”
24. “Magnifico”
25. “Maria Salvador” (con Il Cile)
26. “L’Italia per me” (con Sergio Sylvestre)
27. “Fratelli di paglia”
28. “Piccole cose”
29. “Italiana”
30. “Senza pagare”
31. “Vorrei ma non posto”

Foto copertina Prandoni