Jerry Lee Lewis – Summer Jamboree, Senigallia (AN) 24 agosto 2007

Il nome più illustre mai apparso sul cartellone del Summer Jamboree di Senigallia sin dalla prima edizione (del 2000) è quello del leggendario Jerry Lee Lewis che in questo 24 Agosto ha tenuto il suo unico concerto italiano del 2007.
Senigallia si fa trovare pronta per il grande evento. Tutto è in stile anni ’50 e ’60: bancarelle varie, bar, sfilate di Harley ed auto d’epoca e persino il macellaio mette in vetrina gigantografie di Marilyn Monroe e fa suonare al piccolo stereo musica di Little Richard, Elvis Presley e Jerry Lee Lewis.
Tra i fans pronti ad invadere piazza Garibaldi girano alcune voci: “Si dice che sia arrivato stanchissimo in albergo, speriamo bene!”, “Hanno detto che sia inavvicinabile… mi sa niente autografi…”.
Dopo la buona ma lunga esibizione dei “Two Timin’ Four” fa il suo ingresso “The Killer Band” senza Jerry ed i quattro attempati componenti (fra i quali il chitarrista Kenny Lovelace che suona con Jerry Lee Lewis da 40 anni!) cantano un brano a testa.
Terminato il quarto brano fa il suo ingresso il Mito e la folla esplode. Si parte alla grandissima con il classico di Chuck Berry “Roll Over Beethoven” (stesso brano col quale lo stesso Chuck Berry aprì la sua esibizione al Primo Maggio scorso a piazza San Giovanni in Roma): è delirio, è incredulità, è gioia.

 

Jerry ha 72 anni e forse ne dimostra anche qualcuno in più (giustificabilissimo dato lo stile della sua vita! ndr) ma la sua voce è ancora buona e le dita sono martellanti come un tempo.
Anche la capigliatura accenna timidamente al ciuffo ribelle di tanti tanti anni fa e lo sguardo è rimasto quello fisso, cinico e ironico del “Killer”. Ha un’aria sprezzante e felice che ci esalta e ci commuove.
L’ultima sua fatica discografica, un album di duetti illustri uscito nell’estate del 2006, titola “Last Man Standing” a sottolineare il fatto che di tanti big del passato e soprattutto dei quattro del “Million Dollar Quartet” della Sun Record (J. L. Lewis, Carl Perkins, Elvis e Johnny Cash) ci sia rimasto solo lui.
Il palco è sovrastato da una sua firma gigante ricoperta di brillantini e, dopo un’ora e mezza di ottimo spettacolo, viene il momento di lasciarci con due brani che fanno parte integrante dell’Olimpo del Rock’n’Roll: “Great Balls Of Fire” e “Whole Lotta Shakin’ Goin’ On”.
Alla fine lo vediamo alzarsi, accennare un saluto e andare via a piccoli passi nel frastuono degli applausi e delle ultime grida di quest’indimenticabile serata.

 

(foto di Paolo Bianchi

P.B.

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