Se un gruppo come le Cherry Lips fosse inglese, ma anche svizzero o ungherese, avrebbe di certo ottenuto l’attenzione meritata anche nel nostro paese. Invece la band unisce due fattori che storicamente cozzano tra loro: provenire dall’Italia e cantare (bene) in inglese. La cosa che più dispiace è che per questo motivo, “Blow It Away” sarà anche l’ultimo album del gruppo prodotto sul nostro suolo, dopo di che l’avventura si trasferirà all’estero.
Si tende a parlare di fuga dei cervelli in ambito scientifico, ma a ben vedere non vi è campo in cui questo non avvenga: perdere una band giovane e valida, che all’estero ha già ottenuto successo è una follia attuata coscientemente. Se pensiamo che i paesi più entusiasti della proposta sono proprio quelli scandinavi, alla cui musica la band si ispira, la vicenda assume ancora di più contorni grotteschi. “Blow It Away” è un disco pieno di rabbia, che rispetto al debutto ha perso un po’ di spensieratezza e che rispecchia perfettamente le incertezze e le paure della gioventù italiana, sulla quale nessuno decide di puntare mai.
Luca Garrò