Fa un certo effetto parlare di Kurt Cobain in termini di icona, di rockstar. Essenzialmente perché a Cobain queste cose non solo non interessavano, ma le schifava pure. E sembra ironico ritrovarsi a scrivere di una versione celebrativa deluxe superlusso di Nevermind, un trattamento dedicato ai grandi classici della musica e in generale a quei pezzi da dinosauri che, 20 anni fa, molto probabilmente i fan degli stessi Nirvana schifavano. D’altra parte non si può passare inosservati quando si compone un capolavoro da 30 milioni di copie; quindi, volenti o nolenti, ecco il trattamento più commerciale possibile per la band anti-commerciale per eccellenza.
Nervemind è uno di quei dischi che ce le hanno proprio tutte. Uscì al momento giusto: i ragazzi erano stufi di una decade musicale che aveva portato suoni troppo leccati e i troppi fronzoli di MTv. Ha i pezzi che spaccano: “Smells Like Teen Spirit”va nell’olimpo dei riff rock -punto-, e poi a ruota ci sono figate come “In Bloom”, “Come As You Are”, “Breed” e “Drain You”. Cobain e soci trovarono l’interpretazione più efficace e assimilabile dei loro eroi come Sonic Youth, Pixies e Husker Du e, magia delle magie, tutte le canzoni rimangono in testa e si cantano che è un piacere. Altro elemento fondamentale: tutti i pezzi si suonano easy, senza bisogno di essere Van Halen, il che fece breccia in milioni di cuori e dita. Ah, e poi Cobain aveva delle cose interessanti da dire. Centro. Ovviamente MTv mangiò la foglia, fece un 180° vergognoso e iniziò a promuovere a manetta l’alternative rock, facendo di tutta l’erba un fascio e buttando tutti sul carrozzone “grunge”. Nevermind lo comprarono pure gli zarri e il resto è storia.
Esistono diverse edizioni per celebrare il ventennale. L’edizione totale-globale-universale contiene il disco originale remixato (francamente un remix indistinguibile dall’ originale) più tutte le b-side dei singoli (tipo “Sliver” o “Aneurysm”), un disco col materiale in versione demo più un paio di esibizioni radiofoniche, il disco nella prima versione demo prodotta da Butch Vig (chicca davvero interessante) e in fine il live al Paramount Theater di Seattle. Accompagna il tutto il dvd del suddetto live, disponibile anche come dvd o blu-ray singolo.
Il live risale al 1991, poco dopo l’uscita di Nevermind, e vede la band in bilico tra gli esordi noise e il prossimo successo mainstream. E’ anche l’unico live dei Nostri registrato su 16mm, il che da un look davvero cinematografico, ma ha decisamente un sapore diverso rispetto al celebre video Live at Reading. Bastano trenta secondi per conoscere la band come un fratello: Grohl è la macina scatenata alla batteria che tiene su tutto, Novoselic gira ciollone a piedi nudi sferragliando col suo basso dalla tracolla kilometrica (Ramones-style), Cobain sta in un angolo col suo maglioncino da robboso, magnetico e assorbito dai suoi testi e dal feedback della sua chitarra. Totale noncuranza dell’aspetto scenico, suoni puri, caldi, secchi, distorti e incontaminati. Un lampo indelebile della storia della musica.
Marco Brambilla