I Brutal Truth non sono esattamente la band più accessibile del mondo. “End Time” è il disco che più si avvicina a “Need To Control” (1994) come idea di massima, parecchio grind, noise e macello di base per un assalto che però non coglie nel segno a lungo andare. Intendiamoci piacerà a chi li conosce ma difficilmente avvicinerà nuovi adepti a Lilker e compagni. Forse il pezzo più interessante, proprio perchè slegato da qualsiasi logica umana è la conclusiva “Control Room“, un quarto d’ora di casino senza capo e coda. Le sfuriate alla “All Work And No Play” o “Simple Math” le abbiamo già sentite anni addietro migliori e con altri titoli, ora francamente sono superflue nonostante siano proposte da chi ha forgiato determinati modi di comporre e suonare.
Lavoro di maniera senza alcuno spunto, era probabilmente sbagliato pretenderne da una band che ha il fattore storia dietro di sè e ha presumibilmente già detto tutto ciò che doveva (ri)dire dopo l’ottimo comeback “Evolution Through Revolution“…