[Leggera] Mango – Acchiappanuvole (2008)

La canzone dell’amore perduto – Amore bello – Dio mio no – La stagione dell’amore – Senza pietà – Love – I migliori anni della nostra vita – Luce – Se perdo te – Quando – La disciplina della terra – La donna cannone – Ragazzo mio – Have you ever seen the rain.

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Anche per Mango pare essere giunto il momento della carriera in cui far uscire un album di cover. Il legittimo dubbio che ciò sia avvenuto per questioni di semplice trend (quanti album del genere sono usciti negli ultimi anni?) o per mancanza di idee è presto fugato dal primo ascolto, che ci riconcilia immediatamente con la passione per la musica. L’inizio, affidato alla splendida “La canzone dell’amore perduto”, non lascia dubbi sull’intento del cantante di Lagonegro: fare proprie alcune delle canzoni che più hanno significato nella sua vita e, spesso, nella nostra. La scelta non è per nulla scontata e se alcuni pezzi sono veri e propri classici dell’artista originale, in altri casi si può parlare di vere sorprese. E’ il caso di “Love” di John Lennon, pezzo splendido che troppo spesso è passato in secondo piano rispetto ad altre sue creazioni; o di “Dio mio no” di Battisti, di certo non il brano più celebre di Lucio, ma che in questa veste risplende di nuova luce…”Luce” che è anche il titolo del brano più recente di questa raccolta e forse del meno scontato in assoluto.

Mango ha ammesso che il brano avrebbe dovuto vedere la partecipazione di Elisa stessa, ma che per motivi di tempo ciò non è potuto accadere. Per fortuna non sono saltate invece le due collaborazioni con Baglioni (“Amore Bello”) e Battiato (“La Stagione Dell’Amore”), artisti da sempre restii a cose di questo genere che si son fatti convincere dalla validità del progetto. Due episodi colpiscono più di altri: “La Donna Cannone”, che inganna con il suo intro fedelissimo all’originale, ma che poi si apre ad un arrangiamento totalmente stravolto e la conclusiva “Have You Ever Seen The Rain”, denudata e ridotta ad una canzone per voce e piano. Infine un cenno sul titolo dell’album, che rimanda ad una strofa di “Ragazzo Mio” del grande Tenco ma che, decontestualizzata, finisce per assumere il significato contrario. Nel caso del brano, infatti, Tenco utilizza il termine “Acchiappanuvole” in senso quasi dispregiativo, come sinonimo di perditempo. Mango, invece, come invito ad inseguire i propri sogni.

Luca Garrò

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