Tira su il volume – Se non ami – La voglia che non vorrei – Semplici emozioni – Quante cose sei – Un’altra direzione – Un’ora in più – Le mie mani – Nel giorno che verrà – Per non morire mai – Perdere il controllo – La musica che c’è – Walking away (duet with Craig David)
http://www.nekweb.com/
http://www.warnermusic.it/
…E dopo la Social Card, che ci vuole ricordare che in fondo siamo un po’ tornati ai tempi della guerra e che invece di dire “Sono povero” basta far vedere un più stiloso pezzetto di plastica blu, arriva il Social Disc, la naturale involuzione povera del Compact Disc. Sì perché, se entrando nel tuo negozio di dischi di fiducia, ti guardi nel portafogli e hai 20 euro da “buttare” ti compri il cd normale, ma se hai solo 10 euri…bhé, o abbocchi o compri il Social Disc, una versione maciullata del disco del tuo cantante preferito in cui ci sono solo 6 canzoni invece che 13. Dopo questa introduzione relativamente utile passo a dire che (strategie commerciali a parte) il disco è ben fatto.
Frizzante e graffiante al punto giusto. Anche le canzoni un po’ più impegnate (come per esempio “Per non morire mai”, liberamente ispirata a “Muere lentamente” una poesia scritta dalla giornalista e scrittrice brasiliana Martha Medeiros, o “Se non ami” proveniente da “L’Inno all’Amore” di San Paolo riportato nel capitolo 13 della sua Prima Lettera ai Corinti) non risultano per niente pesanti o di faticoso ascolto. Il disco non è fossilizzato su un solo genere di sound: Nek spazia dal classico al reggae, dal sinfonico al dark, dal rock all’acustico, senza però essere mai fuori luogo, scegliendo sempre le sonorità giuste col testo appropriato. Può quindi ben vantarsi di aver arrangiato personalmente 5 brani di questo album. Altro motivo di vanto per il nostro Filippo Neviani (suo vero nome) è che “Un’altra direzione” uscito il 30 gennaio, era già disco d’oro in prevendita. Un album che promette bene e che mantiene le sue promesse. Personalmente acquisto consigliato (vedete voi se in edizione “Ricca” o “Social”) almeno per disintossicarsi dalla marea di parole e note vuote con cui i cantantucoli e i reality ci bombardano tutto il giorno.
Vincenzo Rigucci