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La nuova fatica discografica del valente cantautore romano esce trainata da Meno Male, brano in concorso a San Remo 2010 che, secondo chi scrive, avrebbe meritato la vittoria. GHC mette in bella mostra l’anima più rocchettara, se vogliamo pure un po’ punk, di Cristicchi, con brani che presentano arrangiamenti più ricchi e studiati rispetto alla passata produzione.
In Grand Hotel Cristicchi c’è tutto quello che ci piace della musica di Simone, c’è la sua poesia, c’è la sua verve acuta e la sua capacità di affrontare la critica al quotidiano da un’ottica sempre particolare. Come in passato, la scelta dei temi è la più ampia, si parla di ambiente assieme al Pesce Amareggiato, si critica la stampa in Meno Male, ci si diverte partendo da un aforisma di Woody Allen con la Vita All’Incontrario e si affronta il problema degli anziani soli in L’Ultimo Valzer.
Il lavoro è comunque letteralmente trainato da quattro brani colossali: la già citata Meno Male, la canzonatoria Volemo Le Bambole, la fragorosa Genova Brucia (brano sul G8 di Genova, finalmente pubblicato dopo 4 anni di censure più o meno velate) e l’irresistibile Meteore. Capitoli così maiuscoli da far quasi sfigurare il resto dell’album, che si attesta comunque su un livello qualitativamente assimilabile ai lavori precedenti. Insomma, con questo Grand Hotel, Cristicchi si conferma uno dei migliori parolieri e autori contemporanei… e scusate se è poco.
Stefano Di Noi