http://www.kttunstall.com/
http://www.virginrecords.com/
Quella faccia da dritta di KT. E’ passato un lustro dal trascinante wooo-hooo di “Black Horse and the Cherry Tree”, e la cantante scozzese cerca una nuova dimensione per la sua musica. Su “Drastic Fantastic” (2007) il suo pop-folk-rock stava diventando un po’ troppo pragmatico e scontato, eccola quindi sperimentare l’elettronica senza cercare di snaturare il proprio sound.
“Tiger Suit”, cascasse il mondo, ha undici pezzi che usano tutti i trucchi da manuale per rimanere in testa: che sia grazie a ritornelli easy, melodie accattivanti, xilofoni (“Fade Like A Shadow”), clavicembali o quant’altro, l’anima del disco è pop al 100%. La novità principale è appunto l’elettronica: la produzione del disco presenta parecchie sonorità figlie di processori, campionamenti e sintetizzatori, sfiorando a volte quasi la dance (“Glamour Puss’’, “Push That Knot Away”). Non c’è da gridare allo scandalo però: KT non si è svenduta a facili sonorità da classifica. L’elettronica si mischia organicamente con il gusto della Tunstall per il vintage, creando, con le dovute proporzioni, effetti simili alla Bjork d’annata. Ci sono quindi tutte le sue chitarre acustiche, i riffettini divertenti, gli arpeggi delicati, questa volta con una veste assolutamente inedita e fresca. Non mancano ganci al passato come “Come On, Get In”.
Ha i pezzi, ha i suoni. Cosa chiedere di più?
Marco Brambilla