[Jazz] Tony Arco – It’s About Time (Import-ReIssue 2005)

Close your eyes – Pee wee – Monk's dream – Inno – Four by five – Feel – Triple play – Monkerino – Caravan – If I should lose you – Dedicato a Tony

www.tonyarco.com
www.map.it

E' finalmente uscito l'ultimo cd di Tony Arco, intitolato "It's about time"! Il nuovo lavoro ha visto coinvolti, oltre che il famoso batterista, nomi importanti del panorama jazzistico nostrano come Roberto Rossi al trombone e alle conchiglie, Luca Meneghello alla chitarra, Paolo Birro al pianoforte, Marco Vaggi al contrabbasso ed il direttore della Scuola Civica di Jazz di Milano Enrico Intra, che ha suonato un brano al pianoforte come special guest. E' così arrivato a tre il numero dei cd prodotti a proprio nome dal poliedrico batterista quarantunenne che – nonostante la giovane età – può già vantare un curriculum davvero invidiabile, avendo collaborato in circa vent'anni di carriera con molti fra i più prestigiosi musicisti jazz mondiali, fra cui anche il celebre sassofonista David Liebman, suo amico ormai da diverso tempo. Questa nuova "fatica" racchiude 11 brani che si alternano fra standard celebri di M. Tyner, D. Ellington, T. Monk ed altri, e pezzi originali estremamente suggestivi che dimostrano – semmai ce ne fosse stato bisogno – le innumerevoli doti di questo musicista ormai da anni ritenuto un punto di riferimento nella didattica. Particolarmente incisivo il brano "Feel", proprio di Arco, nel quale si esaltano le peculiarità del batterista: attraverso un uso del "ride" raffinato e dinamico, Arco trasmette un forte coacerbo di emozioni, le quali finiscono col farla da padrone all'interno di un contesto da considerare comunque ad alto contenuto tecnico; da segnalare anche il grande contributo offerto da Roberto Rossi, che con sapiente maestria riesce a trasformare il proprio trombone in una sorta di "voce narrante" dalle sfaccettature pressoché illimitate. Il cd offre, nel suo svolgimento, numerosi spunti di analisi, con arrangiamenti di rilievo e grandi spazi dedicati al "dialogo" polistrumentale, assumendo in alcuni casi caratteristiche che esulano dal classico modo di concepire la musica jazz, affrontandola in  maniera personale e per questo estremamente autentica. Insomma, un ottimo lavoro di un ottimo musicista.

S.D.M.

Lascia un commento