A quasi trent’anni dall’album “My Life In The Bush Of Ghosts”, David Byrne presenta in Italia la sua ultima collaborazione con Brian Eno suggellando questo straordinario binomio di successo.
Per l’occasione l’ex Talking Heads è accompagnato da: Mark degli Antoni alle tastiere; Paul Frazier al basso; Mauro Refosco alle percussioni; Graham Hawthhorne alla batteria; Kaissa, Redray Frazier e Jenni Muldaur ai cori. Ballerini: Lily Baldwin, Natalie Kuhn e Steven Reker.
Il gruppo entra sul palco del Teatro dal Verme e Byrne accattiva da subito tutti gli spettatori ammettendo qualsiasi foto o ripresa nonché comunicazioni con l’esterno e sconsigliando di assistere allo spettacolo dalle balconate del teatro poiché non sufficientemente amplificate.
Il cantante proseguirà raccontando come un banale esperimento di sample o campioni avrebbero precorso i tempi ed anticipando il moderno modo di fare musica. La demenzialmente geniale Strange Overtone ne è un esempio: “Questi groove son fuori moda, questi beat hanno 20 anni”, quasi a prendere in giro il ventennio trascorso che, però, porta i tratti della sua genialità.
Il concerto è caratterizzato dal colore degli abiti della band – tutti con il completo bianco latte – e da ballerini e coristi che integrano l’aspetto visivo dello spettacolo.
L’ex Testa Parlante – termine di regia che descrive l’inquadratura dei mezzi busti del TG oppure, come molti fans sfegatati sostengono, le persone che ti Parlano in Testa, intendendo i meccanismi di implementazione dei messaggi subliminali della CIA attraverso la musica pop e folk country americana – è capace di creare, così, un spettacolo meraviglioso attraverso al comicità dei suoi modi e l’allegria della sua musica. Uno tra tutti quando i ballerini sorreggono Byrne mentre, cantando e suonando, fa l’urlo come se cadesse da un burrone tratto dall’album “The Lighthouse”.
Un piccolo capolavoro degno del suo nome che lo consacra come uno dei più poliedrici artisti in circolazione.
Setlist: Strange Overtones, I Zimbra, One Fine Day, Help Me Somebody, Houses in Motion, My Big Nurse, My Big Hands (Fall Through the Cracks), Heaven, Home, The River, Crosseyed and Painless, Life Is Long, Once In a Lifetime, Life During Wartime, I Feel My Stuff.
1° bis: Take Me to the River, The Great Curve;
2° bis: Air, Burning Down the House;
3° bis: Everything That Happens
Grazie a Jonathan Manning
Mattia Felletti