I Lacuna Coil con “Dark Adrenaline” immettono sul mercato il loro miglior disco di sempre. Il processo di maturazione e di crescita artistica che ha coinvolto la band dal controverso “Karmacode” in poi arriva ora al picco assoluto, regalandoci un album completo, efficace, aggressivo, d’impatto, melodico e d’atmosfera. Il merito dell’utilizzo di tutti questi aggettivi è totalmente dei Lacuna Coil, capaci con “Dark Adrenaline” di incidere uno dei cd più belli nell’ambito gothic rock dell’ultimo decennio, che presenta il gruppo in forma stratosferica attraverso dodici canzoni dirette (la metà potrebbero essere singoli): Cristina e Andrea sono a livelli altissimi in un cantato privo di cedimenti, gli altri girano a mille grazie a una produzione pregio che evidenzia chitarre e sovraincisioni del caso al massimo livello; gli inserti elettronici e tutta una serie di particolari a livello di sound, apprezzabili ancora di più con un impianto decente, contribuiscono a impreziosire una release di spessore.
Certo, la doppieta quasi conclusiva “Losing My Religion“/”Fire” non è da tramandare agli annali, alcuni giri melodici li avevamo già sentiti e c’è poco da inventare in campo gothic/dark; tuttavia “Trip The Darkness“, “Against You“, “Kill The Light“, “Intoxicated“, “The Army Inside” e la conclusiva clamorosa “My Spirit” sono pezzi eccezionali al punto da relativizzare questioni irrilevanti come quelle appena esposte; la band è inoltre capace di alternare con grande naturalezza i classici mid tempos ad accelerazioni e rallentamenti più intimisti, padroneggiando queste variazioni di mood e favorendo la facilità d’ascolto anche per chi conosce i Lacuna Coil solo grazie alla cover di “Enjoy The Silence” o a qualche foto promozionale della Scabbia.
“Dark Adrenaline” è un disco che deve rendere orgogliosi band e fan, ma anche i molti appassionati di rock e metal italiani che in passato non hanno perso occasione di denigrare una band che è, ora più che mai, degna porta bandiera del sound del nostro paese all’estero nell’ambito pesante, e che non sfigura affatto (anzi) vicino agli Evanescence o ai Nightwish di turno. Tanto di cappello.
Paolo Sisa
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