Origin – Shatter – Swept Away – Altar – Another Planet – Deeper – Dove – Slavior – Give It Up – Red Road
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Mark Zonder ha deciso di fare qualcosa di più diretto e liscio rispetto ai trascorsi prog del passato. Il debutto degli Slavior vede il drummer insieme a Gregg Analla dietro al microfono e al versatilissimo Wayne Findlay che suona tutto il resto.
E' una boccata d'aria questo disco, non aspettatevi chissà quali evoluzioni tecniche o novità sonore mai sentite prima, troverete diversi generi che si intersecano in un dipinto piuttosto variegato, che passa agevolmente dal grunge al reggae, dal nu a passaggi acustici, senza farsi troppi problemi e cercando comunque di offrire un continuum d'ascolto nonostante la varietà compositiva sentita poche volte all'interno di un unico disco, puntando molto sul groove e l'immediatezza dei brani stessi.
Un disco da entertainment puro, in cui c'è forse qualche momento un po' noiosetto a lungo andare, ma che nel complesso si guadagna la sufficienza piena grazie a brani godibili quali ad esempio "Shatter", "Dove" e "Altar".
P.N.