Ghemon è di nuovo sulla scena con “Qualcosa è cambiato”. Penultimo capitolo in rima in attesa della sterzata artistica annunciata lo scorso anno. In primavera uscirà un secondo album fedele alle origini, poi si volterà pagina per una nuova identità musicale. “Non ho mai sopportato l’idea di stare fermo in coda nella stessa fila, in eterno”.
Sono numerosi i riferimenti alla vita che verrà. Ghemon affronta con sicurezza e senza paura il suo domani. Tira le somme, racconta il presente e allontana la negatività di chi non condivide le sue scelte. “Qualcosa è cambiato” è uno scorcio di vita quotidiana tra amori, lavoro e immagini contemporanee. In questo contesto si inseriscono le voci di Clementino, Mistaman, Mastino, Killacat e gli scratch di Dj Tsura e Dj Shocca. Contributi che colorano e completano il disco.
Un rap canonico su basi hip hop vicine alla black music e sempre più rare nel panorama nazionale. Nessun synth o altro esperimento che si allontani troppo dal classico, propone invece un sound morbido ed elegante. Nei testi, poi, la scrittura mantiene il suo tipico aspetto curato nella forma e nei contenuti: banalità e autocelebrazione non gli appartengono. Le emozioni di “Qualcosa per te” e le confessioni in “Fantasmi pt. 2” sono lo specchio di un artista che, raggiunta la propria meta, non ha più voglia di ripetersi. Si respira un po’ di nostalgia per ciò che è stato e con il prossimo “440/Scritto nelle stelle” sarà già tempo di saluti. Ma in fondo è solo questione di generi. Lo stile rimarrà unico, qualunque identità decida di indossare. “Resterò un b-boy anche nei miei dischi cantati”, parola di Ghemon.
Riccardo Rapezzi
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