Tangerine visions – Morning Tide – Gregorys chant – Ordinary song – Rise and Shine – Waiting for a sign – Everybodys up to something – Waltz – All your modern boxes – Like a spoke on a wheel – Farm song
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Etichetta discografica
Sa di mare, sole e spiagge bianche infinite l’album d’esordio dei “The little ones”, band californiana che con il suo “Morning tide” si sta facendo apprezzare non soltanto in USA ma anche in Europa, vera madrepatria del genere indie.
Le atmosfere dell’album sono allegre, frizzanti, di una leggerezza che ricorda volutamente quella dolce spensieratezza tipica dell’adolescenza, richiamata più volte all’interno dei testi. Canzonette, si capisce, ma con un loro perché.
“Morning tide”, “Ordinary song” e “Tangerine visions” sono i veri pezzi forti: hanno il potere di illuminare anche la giornata autunnale più grigia e sonnacchiosa riportando la mente alle lunghissime e oziose giornate vacanziere di un’ estate da poco terminata. E non per niente la stampa inglese ha definito il sound di questa band “ sun-kissed pop”, un pop baciato dal sole. Non esisterebbe definizione più azzeccata!
Un po’ Beach Boys, un po’ Beatles, ricordano tantissimo i “Thrills” di qualche anno fa, gruppo che con la sua “Big sur” aveva incantato migliaia di adolescenti al ritmo di un indie-pop estivissimo che fu precursore di un genere molto apprezzato negli Uk.
Insomma, si tratta di un album Prozac: provare per credere.
Valentina Lonati