[Post Rock] AIM – Spirits Of Your Tide (2008)

 

Talento – Too Wild – Doran – Athena – Vega – Hubis II – Hubis – Salige – Gaston – Metal – Beyond Sirens And Mariners

Myspace della band
Etichetta discografica

Gli AIM hanno gusto: innegabile.
Suonano dell’ottimo post-rock e sanno come farsi apprezzare.
“Talento”, la prima traccia, funziona benissimo da apertura. Il fraseggio di chitarra e basso, poi  incalzato dal rullante, ricorda i vecchi lavori dei Giardini di Mirò e questo non può che essere un bene. In generale, gli AIM, senza voce, funzionano benissimo: “Hubis II”, altro strumentale del cd, è altrettanto intenso e ben studiato. La voce, che entra solo a partire dalla seconda traccia, rimane per tutto il cd sui toni sussurrati, un fatto apprezzabile, quaggiù dove spesso e volentieri si urla per dare più spazio e respiro alle parole. Se ci deve essere una critica possiamo dire che è troppo impostata e sforzata, a volte, nel cercare profondità. Forse sarebbe stata meglio se lasciata indietro rispetto agli strumenti, sopraffatta, come avrebbero potuto fare i Bedhead.

La capacità di scrittura promette bene, attendiamoli dal vivo però, per capire se riescono a suonare coinvolgenti così come su cd, o se invece non sono anche loro uno di quei gruppi che nei live, per mostrare bravura, appioppano code strumentali immense alle loro canzoni, morbo abbastanza diffuso nel post. Nonostante qualche ingenuità, i testi sono tutti interessanti, “take back your desires and the days won’t be repeating” è un suggerimento che ascolterò.

Gli AIM puntano in alto, e se lo faranno con un po’ più di umiltà ci daranno molto. Il loro è di sicuro uno di quei cd che si ascoltano spesso, è un bel viaggio a proposito di quanto l’amore possa essere devastante, è un disco in cui ad un certo punto si dice “sono una bottiglia che si riempie e si svuota a seconda della tua marea”, è un cd che c’è piaciuto.

Francesca Stella Riva

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