In The Court Of Rock’n Roll – Iena – Dama della Nebbia – Sonno Custode (live) – Il Villaggio (live) – Moon (live)
Il disco parte con un suono che più anni 70 non si può: zingaro, lisergico e carico di energia. Sembra di ascoltare dei Cathedral che si sono dimenticati i distorsi a casa ma non gli acidi la voglia di cazzeggiare (In The Court Of Rock’n Roll). Poi cambia tutto, anche la lingua, si passa all’italiano, gli anni 70 vengono messi un po’ da parte e nasce un ibrido strano per certi versi molto vicino a “Il Teatro Degli Orrori” (Iena), per poi ritirare fuori atmosfere che richiamerebbero i Jethro Tull se non ci fosse una linea vocale fortemente anni 60 a mischiare le carte (Dama della Nebbia).
A questo punto la tragedia. Mi spiego, i primi 3 brani sono molto interessanti ma penalizzati da una registrazione ai limiti dell’amatoriale, la terna successiva è addirittura presa dal vivo. La qualità è indecente e l’esecuzione tutt’altro che priva di sbavature. Il genere proposto è sempre il medesimo, un rock intelligente molto ispirato agli anni 70, questa volta però rovinato da una resa sonora imbarazzante e aggravata dalle frequenti stonature del cantante. Pietà!
In definitiva abbiamo un gruppo con idee interessanti e con un disco che è poco più di un demo. Rimandati a settembre.
Stefano Di Noi