[Melodic Hard Rock] Journey – Revelation (2008)
[CD1] Revelation: Never Walk Away – Like A Sunshower – Change For The Better – Wildest Dream – Faith In The Heartland – After All These Years – Where Did I Lose Your Love – What I Needed – What It Takes To Win – Turn Down The World Tonight – The Journey (Revelation)
[CD2] Best of: Only The Young – Don’t Stop Believin’ – Wheel In The Sky – Faithfully – Any Way You Want It – Who’s Crying Now – Separate Ways (Worlds Apart) – Lights – Open Arms – Be Good To Yourself – Stone In Love [DVD] Live, In Concert…: Sky Light – Any Way You Want It – Wheel In The Sky – Lights – After All These Years – Never Walk Away – Open Arms (Prelude) – Open Arms – Mother Father – Wildest Dreams – Separate Ways (Worlds Apart) – Faithfully – Don’t Stop Believin’ – Bee Good To Yourselfhttp://www.journeymusic.com/
http://www.frontiers.it/
I Journey sono una band la cui storia, facendo il verso al loro stesso nome, è stata proprio un lungo e tortuoso viaggio. Dagli esordi come ex band di Carlos Santana, la band capitanata dal chitarrista Neal Schon e dal tastierista Jonathan Cain ne ha viste di ogni: i primi fallimenti progressive/fusion, il successo planetario di Escare (1981) e Frontiers (1983) grazie al cantante Steve Perry, una decade di album di platino, la rottura, l’illusione del ritorno negli anni novanta, i problemi con un nuovo cantante e ora un ulteriore nuovo inizio, con un cantante-fan scoperto su YouTube. Il nuovo Revelation è più che altro un pacco celebrativo di passato, presente e futuro della band. I tre dischi della raccolta comprendono: un cd di inediti, un best of con i pezzi risuonati dall’attuale lineup e il dvd con un concerto del 2008 a Las Vegas.
Partendo dal fondo, il concerto è davvero molto buono: dvd in 16:9 con audio stereo e 5.1, regia precisa e ottima scaletta. La band è in forma e presa bene: dopo un’intro atmosferica di Schon la band attacca con ‘Any Way You Want It’ e non si ferma più, proponendo sia classici che pezzi dal nuovo disco, con pure qualche sorpresa come ‘Mother Father’ cantata dal batterista Dean Castronovo. Il nuovo frontman saltella sempre a suo agio e il resto della band non perde un colpo. Un grandissimo bonus, che anche da solo meriterebbe l’acquisto.
Il disco coi pezzi riregistrati ‘avanza’ un po’: i Journey sono sempre stati un gruppo all’avanguardia in fatto di registrazione, quindi da una parte già gli originali suonavano ottimamente, e dall’altra le nuove versioni sono fatte per suonare esattamente uguali…nessuna rielaborazione o nuova interpretazione. Il disco sembra messo per fare accettare ai fans il nuovo cantante filippino Arneld Pineda, cantante con un timbro di voce davvero simile allo storico Steve Perry ma che più che dare una seconda giovinezza a classici come ‘Don’t Stop Believin’’ e ‘Wheel In The Sky’ produce un clone vero e proprio. E’ indubbiamente il miglior sostituto che potessero trovare, giovane e grintoso, anche se non è l’orginale (la potenza che raggiungeva Perry in certe note alte è inimitabile).
Il nuovo disco, la portata principale, è davvero un gran disco. 100% hard rock melodico americano, presentato con ogni sfaccettatura del Journey-sound. Partendo dall’opener Never Walk Away (simile ai Van Halen più commerciali), l’album offre 11 pezzi mediamente lunghi, sia d’azione come ‘Wildest Dream’ e ‘Faith In The Heartland’ (ripescata dal precedente Generations del 2005), sia melodici come ‘What I Needed’ più le grandi ballads che sanno fare solo loro come ‘Like A Sunshower’ e ‘After All These Years’. Le radici più progressive della band rivivono nel pezzo finale strumentale, dove Schon dà sfoggio di tutto il suo virtuosismo in un brano molto atmosferico. La produzione è ovviamente perfetta e il cd nell’insieme, pur essendo un po’ sbilanciato verso le ballad, non fa calare mai l’interesse.
Un’opera omnia davvero impedibile, per i fans, per chi vuole avvicinarsi alla band, per chi adora il sound dell’AOR.
Marco Brambilla