Patient One – Fragile Forest – Eyes – Sweet Lame – Yellow Hills – The Night And I – Make It Happen – Cold Device – Summer Afternoon – Blue Plot
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Sesto disco per una delle band più significative dell’underground italiano. Con “Fragile Forest” gli Yuppie Flu compiono quel salto di qualità che da talentuosi del loro calibro era lecito aspettarsi: il risultato è probabilmente il loro capolavoro, sicuramente l’album più ricco e complesso della loro carriera.
Lasciatisi definitivamente alle spalle la nomea di “Pavement italiani”, che ormai stava diventando eccessivamente limitante per il quintetto marchigiano, gli Yuppie Flu targati 2008 accantonano le derive elettroniche che caratterizzavano “Days Before The Day”, così come la linearità di songwriting che appiattiva le canzoni contenute nel precedente “Toast Masters”, per lasciarsi affascinare da strutture cangianti e dall’umore mutevole, in un continuo alternarsi di malinconia e spensieratezza.
A tracciare il solco nel quale s’inscrivono le nuove composizioni non ci sono più soltanto le vibrazioni indipendenti degli ultimi vent’anni: al contrario, si rispolverano melodie e ritmi molto più lontani nel tempo, ma l’abilità con cui viene svolta quest’operazione riesce a far apparire il tutto fresco e interessante, mai troppo vintage o stantio. Ecco quindi dieci piccoli carillon psichedelici di squisita fattura, a metà strada tra l’indie rock del decennio scorso e l’acid pop inglese di fine anni Sessanta. Beatles, Tomorrow e Pink Floyd s’incrociano nelle orientaleggianti “Eyes” e “Cold Device”, mentre “The Night And I”, “Patient One” e “Make It Happen” sono splendide ballate crepuscolari, sulle quali aleggia lo spirito di Nick Drake, riletto però dalla sensibilità di Elliot Smith. Se a queste aggiungiamo il dream pop orchestrale della title – track, il lento divenire di “Summer Afternoon”, fragile melodia acustica che cresce di volume, fino a trasformarsi in ruvidezza noise nella sua conclusione, e la poesia lo – fi della conclusiva “Blue Plot”, abbiamo in mano tutti gli elementi per includere “Fragile Forest” tra i migliori lavori italiani dell’anno, e non solo.
Oltre che per i meriti artistici, gli Yuppie Flu vanno lodati anche per la scelta di lasciare scaricare sul loro sito il nuovo disco in offerta libera, il che significa la possibilità di scaricarlo anche a costo zero. Iniziativa non nuova e già praticata da altri, con la differenza, però, che Matteo Agostinelli e soci non vendono milioni di copie come Radiohead e Nine Inch Nails. In ogni caso, speriamo che quest’operazione serva a far circolare sempre più il nome della band, ed a far scoprire “Fragile Forest” al maggior numero di persone possibile. Imperdibile.
Stefano Masnaghetti