Progetto vintage per Gensu Dean, producer texano al suo primo disco solista, “Lo-Fi Fingahz”. Dopo alcuni mixtape e svariate collaborazioni chiude un lavoro in stile “vecchia scuola”. L’artista ospita numerosi MC di spessore, ma anche rappresentanti meno noti. Contributi fondamentali in entrambi i casi. Da un lato il prestigio di rime scritte e interpretate da veterani del calibro di Brand Nubian, Large Professor, DMC dei Run DMC e Roc Marciano (quest’ultimo protagonista del primo singolo estratto “Yen”); dall’altro la preziosa collaborazione di chi non ha compromessi e un bagaglio standardizzato, ma solo voglia di dimostrare la propria abilità sul beat.
Un lavoro particolarmente ampio, con le sue diciassette tracce hip-hop di matrice classica costruite su un’Emu SP1200, drum machine di fine anni Ottanta che, a detta anche dello stesso Dj, riporta alla luce il sound dell’era d’oro. Esperimento interessante che pecca soltanto in estensione: con cinquantadue minuti circa di rap lento, caldo e ostinato, il rischio è di compromettere l’ascolto dell’album da cima a fondo.
Riccardo Rapezzi
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