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Mentre perdiamo (davvero) tempo a scrivere di X Factor, nuove mode giovanili musicali, vecchie glorie che si rotolano sui palchi senza motivo, in Italia continuiamo a non notare due grandi compositori di casa nostra: Teho Teardo e Eraldo Bernocchi. Parliamo di quest’ultimo in questo caso.
La sua verve e il suo percorso artistico in ambito di sperimentazione sembra sempre mai domo. Giusto poco tempo fa abbiamo parlato del suo progetto SOMMA. Bernocchi continua a far uscire dischi interessanti, produzioni e collaborazioni ricche di intensità e piene d’inventiva. Ogni progetto è diverso e sempre perfettamente focalizzato, mai meno curato di altri nonostante gli impegni continui.
Ultimo della serie questo disco che divide con Davide Tiso, fondatore dell’apprezzata band sperimentale Ephel Duath. La creatività debordante colpisce nel segno anche in questo caso che ci offre passaggi sonori tipicamente filmici da colonna sonora (e che lo avvicina agli ultimi lavori di Teho Teardo, a cui abbiamo accennato prima).
Cinquantatre minuti in cui perdersi, facendoci avviluppare dai fraseggi e dagli intrecci delle due chitarre baritonali piene di malinconia e in bilico tra Robert Fripp e Brian Eno. Nove brani semplici ma di una profondità immensa. Una forza centripeta di calma e passione ambient che riesce a conquistare ad ogni ascolto.
Luca Freddi